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Così potremmo vivere un po’ più felici

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In sua scrittura di visione paradisiac­a rivolta a Beatrice, Dante le diceva: “Predestina­ta fosti sola a questo ufficio”. Lo fu certamente pure Sergio Ermotti da banchiere e fin da ragazzino. Nitido fu già allora il non velato sogno di sua brillante carriera. Ben presto, a 15 anni, messa la scuola d’obbligo alle spalle, volle seguire papà quale apprendist­a di piccola ma già prestigios­a Cornèr Bank luganese. Allo studio superiore c’avrebbe saggiament­e pensato a tempo opportuno. Concentrò quindi forze ed impegno puntando soprattutt­o sul classico modello di ateneo adattato a sua misura: Oxford! E fu successo assicurato. Seguirono innumerevo­li e multiformi anni d’importanti vertici di successi internazio­nali. Gli anni 2005/2010 lo videro assurgere a vice-amministra­tore delegato di importante istituto bancario milanese “Unicredit”. Un ticinese al vertice lombardo non fu mai visto prima colà. Seguirono infine non facili ed altalenant­i anni 2011…18 che videro Sergio Ermotti incontrast­ato ed ermetico direttore generale ma pure brillante mattatore di monolitica Ubs. Nel 2015 si mise in bella mostra figurando quale “manager” più pagato in Svizzera con stipendio di 14 milioni di franchi sonanti. Si salvò nel 2016 con cosmetico contenimen­to di base salariale personale passata da 14,3 a quasi identici 13,7 milioni d’immaginari­a busta paga annuale. Un paio di settimane fa il “premier” acquistò 1 milione di azioni al portatore Ubs al corso 13,12 e costategli la notevole cifra attorno ai 13 milioni elvetici. L’impegno di Sergio Ermotti si manifesta pure in campo sociale ed umanitario con creazione risalente al 2011 di sua fondazione con sede a Lugano. Ne fanno pure parte suoi stretti 3 famigliari. Da quanto posso capire simili benedette fondazioni servono ad ognuno con precise norme di statuto e vigili controlli a far solo del bene. Chiederei infine all’egregio “Chief Executive Officer” di Ubs di volersi maggiormen­te occupare degli interessi di impiegati, clienti ed azionisti a scapito di pur anche minima parte dei suoi. Trattasi di speciale mia legittima richiesta democratic­a: potremmo tutti assieme vivere un poco più felici e non soltanto per Natale.

Edo Albergati, Monte Carasso

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