Al privato la pianificazione del territorio?
Il Consiglio di Stato ha recentemente approvato l’iniziativa per l’edificazione di una passerella pedonale che collega il lungolago di Ascona con le isole di Brissago. Gli iniziatori dovranno ora presentare un piano stradale di realizzazione. Questa decisione solleva dal lato istituzionale interrogativi di non poco rilievo. Primo. V’è da dubitare che la decisione presa dall’esecutivo sia in linea con le competenze costituzionalmente conferitegli. In tema di edificazione di una rete viaria spetta all’organo pubblico e non ad un privato di definirne le caratteristiche e di portarne a termine l’opera. Nel caso presente alcuni promotori presentano un progetto elaborato in modo autonomo; non è aperto l’esame di alcun progetto alternativo; i lavori di costruzione non possono essere appaltati visto che l’opera è di proprietà privata; manca una chiara delimitazione di responsabilità fra Stato e privati, di non poco conto in caso di fallimento dell’opera. Secondo. La scissione della decisione in due tronconi impedisce di formulare un giudizio esaustivo sul progetto. Bisogna valutare da un lato la sua adeguatezza per rispetto agli obiettivi enunciati. Con la sua decisione il governo la ritiene fondata. Dall’altra bisogna accertare la sua sostenibilità. Nella motivazione che accompagna la decisione la ponderazione di tutte le difficoltà da superare per la realizzazione dell’opera è esplicitamente rinviata all’esame della domanda di costruzione. Un suo rifiuto è quasi escluso visto che comporterebbe uno stralcio dal Piano stradale. Conclusione. Se s’intende aprire un nuovo campo d’iniziativa ai privati bisogna dapprima modificare le norme istituzionali. La limitazione all’esame di singoli progetti crea confusione oltre che aprire la porta a possibili irregolarità.
Fabio Rossera, Ascona