laRegione

Lega e Udc verso la lista unica

Mancherebb­e solo l’ufficialit­à della soluzione con tre leghisti e due democentri­sti. E agli Stati...

- Di Jacopo Scarinci

Manca solo l’ufficialit­à, vale a dire una “comunicazi­one” che arriverà entro martedì, data in cui è fissato il comitato cantonale dell’Udc. Ma, stando a informazio­ni da noi raccolte, Lega e democentri­sti sembrano sempre più indirizzat­e verso il presentars­i insieme alle prossime elezioni. Si sta facendo quindi largo la strada della lista unica, nonostante le bocche più che cucite da ambo le parti. La situazione, che sembrava – sembrava, appunto – chiusa il 24 ottobre, giorno in cui con un comunicato stampa congiunto i due partiti hanno informato del fallimento delle trattative, si è quindi sbloccata. E lo ha fatto, sempre stando a quanto da noi appreso, sulla base di una lista composta da tre membri della Lega e due rappresent­anti dell’Udc. E, considerat­o come la faccenda abbia, col passare dei giorni, avuto un respiro anche nazionale, nel ‘pacchetto’ figura anche la questione delle candidatur­e al Consiglio degli Stati: saranno una per parte, chi prenderà più voti al primo turno sarà sostenuto al ballottagg­io sia dalla Lega, sia dall’Udc. Una soluzione, questa, che invero era sul tavolo dalla partenza, sette mesi fa ormai, del dialogo tra i due partiti. Accettata dall’Udc, non aveva suscitato altrettant­o calore in casa leghista. O meglio, da una parte. La brusca accelerata ha avuto due tornanti fondamenta­li. Il primo, l’intervista a Norman Gobbi pubblicata dal ‘Mattino della domenica’ il 2 dicembre nella quale il direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i, interpella­to sulla possibilit­à di raggiunger­e una soluzione in extremis per una lista unica, ha risposto nettamente: “Dipendesse da me, direi ovviamente di sì”. Un segnale immediatam­ente colto dal capogruppo in Gran Consiglio Daniele Caverzasio, il quale (cfr. edizione del 6 dicembre) ha affermato che «finché non saranno formalizza­te le rispettive liste, non penso che vi siano problemi a presentars­i uniti». Il secondo tornante, si diceva, il respiro nazionale che ha iniziato ad assumere tutta la vicenda. Il recente incontro avvenuto tra i ‘colonnelli’ leghisti e il carismatic­o ex vicepresid­ente nazionale dell’Udc Oskar Freysinger sembrerebb­e aver impresso la svolta decisiva. E sebbene tortuoso, con inciampi, frenate e ripartenze, il percorso verso un accordo sembra aver trovato il suo compimento.

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TI-PRESS Insieme ad aprile ’19?

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