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Si è più liberi ad Argovia

Il Ticino è solo al 23° posto della graduatori­a nazionale di ‘Avenir Suisse’ Stato di salute delle finanze pubbliche, orari dei negozi, divieti e limiti al consumo di alcol sono alcuni dei criteri per misurare il grado di libertà

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Argovia è il cantone più libero della Svizzera, davanti a Svitto e Glarona: è quanto risulta da una graduatori­a stilata da Avenir Suisse – laboratori­o di idee di matrice liberale – sulla base di 29 indicatori economici e sociali. Il Ticino è 23esimo, i Grigioni 20esimi. Da ormai quasi un decennio Argovia domina incontrast­ato la classifica. Restio per tradizione a introdurre nuovi limiti e regolament­azioni, il cantone concede ai propri cittadini il massimo delle libertà. Avenir Suisse constata con piacere che alcune regioni “hanno compiuto non passi, ma dei veri e propri balzi verso la libertà”: prima fra tutti il Vallese, che avanza di sette posizioni al 12esimo rango. La ragione va ricercata nel fatto che, diversamen­te dal resto della Svizzera, ha saputo ridurre il numero degli impiegati statali. La salute delle finanze pubbliche ha subito seri contraccol­pi in molti cantoni e il relativo indicatore è d’altronde peggiorato sensibilme­nte anche a livello nazionale. Stando ai ricercator­i di Avenir Suisse l’unico faro nella nebbia è Zurigo, che quest’anno ha messo a se- gno importanti progressi in ambito economico avanzando così al secondo posto nel relativo sottoindic­e. Il cantone più popoloso della Svizzera eccelle anche in altri indicatori economici: in generale è in settima posizione. Nella zona inferiore della classifica non si individuan­o cambiament­i importanti. I fanalini di coda sono fermi al palo mentre il gruppo di testa rimpolpa il proprio distacco. Ginevra, ormai abbonato all’ultimo posto che occupa dall’introduzio­ne dell’indice, quest’anno ha addirittur­a perso altri punti. Penultimo è Uri, terzultimo Vaud. Il Ticino è 23esimo, come l’anno scorso. Traendo ispirazion­i dallo slogan ‘liberi e svizzeri’ gli autori della ricerca affermano che i ticinesi sono certamente svizzeri, ma potrebbero diventare più liberi. Pesano le cattive condizioni delle finanze cantonali e l’alta densità della regolament­azione del mercato del lavoro. “Non aiuta” inoltre il divieto del burqa. Viene vista per contro in modo positivo la parziale liberalizz­azione degli orari di apertura dei negozi. I Grigioni scendono di due posti rispetto al 2017, attestando­si al 20esimo rango. Negativa è la legge restrittiv­a sul divieto di consumare alcol nelle ore notturne su suolo pubblico a Coira. Secondo Avenir Suisse il cantone potrebbe rapidament­e migliorare liberalizz­ando gli orari di apertura dei negozi, abolendo la tassa di culto per le imprese e revocando i monopoli cantonali.

Il divieto del burqa incide sul giudizio del Ticino

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