Municipio revocato, si vota Ladro sorpreso e arrestato
Sarà lo stesso Municipio di Cademario, messo sotto scacco dalla domanda di revoca di se stesso, a dover fissare la data della votazione popolare. La Cancelleria dello Stato ha infatti comunicato che la domanda è stata depositata entro i termini di legge dai promotori e che la procedura formale di accertamento delle 171 firme consegnate martedì scorso ha consentito di verificare che è stato superato il numero minimo prescritto dalla legge, ossia 157. Non è invece stata accolta la richiesta di deroga dei promotori della revoca del Municipio, sottoposta al Dipartimento delle istituzioni, per accorpare questa votazione con le elezioni comunali previste nell’aprile 2020. Tocca ora al Municipio fissare la data della votazione popolare sulla sua revoca mentre la Cancelleria dello Stato ha disposto la pubblicazione dell’esito all’albo comunale. La popolazione potrebbe essere chiamata alle urne il prossimo 10 febbraio 2019 in occasione della votazione federale sull’iniziativa popolare “Fermare la dispersione degli insediamenti – per uno sviluppo insediativo sostenibile”. L’allerta furti durante il periodo natalizio è ormai una costante: dicembre segna di norma una escalation dei colpi, specie negli appartamenti. La riprova gli inquirenti l’hanno avuta ieri notte, quando in via Lambertenghi un topo di appartamenti malintenzionato è stato beccato in flagranza di reato. Protagonista dell’azione criminale, un ventisettenne cittadino marocchino senza fissa dimora, che è stato arrestato dalla pattuglia della città di Lugano. L’uomo si era dato alla fuga a piedi dopo essere stato sorpreso dal proprietario all’interno dell’abitazione nella notte tra giovedì e ieri. Al termine di un breve inseguimento, gli agenti di polizia sono riusciti a intercettare il malvivente e a fermarlo. Su ordine del Ministero pubblico, nei confronti del giovane è stato dispoto l’arresto. Gli addebiti ipotizzati nei suoi confronti sono quelli di furto e violazione di domicilio. Il ladro deve inoltre rispondere di reati in urto alla legge federale sugli stranieri. L’inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri.