‘Mulo’ e autisti alla sbarra
Condannate tre persone responsabili di un traffico di droga destinato anche al Ticino
Il primo ha importato ingerendo ovuli 600 grammi di cocaina, il secondo ne ha trasportata e venduta un chilo e mezzo
Ovuli zeppi di cocaina con un elevato grado di purezza, ingeriti e trasportati in aereo dall’estero verso la Svizzera; viaggi verso Zurigo per reperire la ‘roba’ e, infine, la vendita in Ticino. Insomma, quello messo in piedi era un vero e proprio traffico internazionale di stupefacenti, con ramificazioni che portano anche nel Sottoceneri, luogo dove parte della ‘polvere bianca’ veniva smerciata. Un traffico stroncato dalle forze dell’ordine e che, ieri, ha portato in aula tre persone le quali, a vario titolo e con varie responsabilità, si sono rese colpevoli di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti (in due dei tre procedimenti anche riciclaggio di denaro). Tre riti abbreviati firmati dal procuratore pubblico Moreno Capella – con i fatti accertati e ammessi dagli imputati – che hanno portato a condanne di 33 mesi e 36 mesi parzialmente sospesi nonché, nell’ultimo caso, quindici mesi interamente sospesi. Il primo a comparire alla sbarra – davanti alla Corte presieduta dal giudice Mauro Ermani – è stato un 36enne cittadino spagnolo nato a Santo Domingo patrocinato dall’avvocato Mattia Guerra. A lui il compito di fare il cosiddetto ‘mulo’: in due occasioni, infatti, ha ingerito un totale di quasi 602 grammi di cocaina. La prima volta nel febbraio 2017, con 300 grammi di coca nello stomaco, seguendo l’itinerario da Madrid verso Basilea. La seconda – quella che ha portato all’arresto – il 13 e 14 dicembre dello scorso anno: 301,87 grammi (con un elevato grado di purezza) contenuti in 31 ovuli trasportati tra la Guyana francese e Parigi con destinazione finale (in auto) il Ticino. A questo si aggiunge il riciclaggio di denaro per aver, in due occasioni, inviato in Spagna e in Repubblica Dominicana per il tramite di agenzie di spedizione di denaro, quasi 2’400 franchi ‘guadagnati’ grazie all’attività illecita. Azioni che sono costate al 36enne una condanna a 33 mesi di carcere, di cui 12 da espiare (anno che ha finito di scontare proprio ieri) a cui si aggiunge l’espulsione dalla Svizzera per 10 anni.
Da Zurigo al Sottoceneri
È poi stata la volta di un 28enne spagnolo, anch’esso nato nella Repubblica Dominicana, il quale – patrocinato dalla legale Isabel Schweri – ha dovuto rispondere degli stessi reati. Lui, tra il 2016 e il febbraio di quest’anno, ha trasportato, importato, esportato e alienato quasi un chilo e mezzo di cocaina. Il tutto con la partecipazione, in alcune occasioni, degli altri due imputati e con altre persone (già condannate o in attesa di processo). Parte del denaro ricavato illegalmente, 5’300 franchi, è stato, come nel primo
caso, inviato a varie persone in Spagna, Repubblica Dominicana, Colombia e Italia. Il 28enne è sato così condannato a 36 mesi parzialmente sospesi per un periodo di prova di 4 anni e all’espulsione dalla Svizzera per 10 anni. Tre mesi in più di condanna rispetto al primo imputato, malgrado il quantitativo di stupefacente
trattato fosse nettamente superiore. Nel commisurare la pena, ha pero ricordato il giudice, si è tenuto conto del fatto che nel secondo caso la droga fosse nettamente meno pura. Il terzo uomo alla sbarra – un 37enne cittadino svizzero difeso da Sandra Xavier – si è per contro prestato (insieme al fratello, in attesa di giudizio) per uno dei viaggi, ancora una volta, da Zurigo al Ticino. Duecentosettantacinque i grammi trasportati dopo aver incontrato il ‘mulo’. Per lui una condanna a 15 mesi interamente sospesa con l’avvertimento del giudice: «Questa volta è un cartellino giallo. Veda lei di non trasformarlo in un cartellino rosso».