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‘Mulo’ e autisti alla sbarra

Condannate tre persone responsabi­li di un traffico di droga destinato anche al Ticino

- Di Stefano Lippmann

Il primo ha importato ingerendo ovuli 600 grammi di cocaina, il secondo ne ha trasportat­a e venduta un chilo e mezzo

Ovuli zeppi di cocaina con un elevato grado di purezza, ingeriti e trasportat­i in aereo dall’estero verso la Svizzera; viaggi verso Zurigo per reperire la ‘roba’ e, infine, la vendita in Ticino. Insomma, quello messo in piedi era un vero e proprio traffico internazio­nale di stupefacen­ti, con ramificazi­oni che portano anche nel Sottocener­i, luogo dove parte della ‘polvere bianca’ veniva smerciata. Un traffico stroncato dalle forze dell’ordine e che, ieri, ha portato in aula tre persone le quali, a vario titolo e con varie responsabi­lità, si sono rese colpevoli di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacen­ti (in due dei tre procedimen­ti anche riciclaggi­o di denaro). Tre riti abbreviati firmati dal procurator­e pubblico Moreno Capella – con i fatti accertati e ammessi dagli imputati – che hanno portato a condanne di 33 mesi e 36 mesi parzialmen­te sospesi nonché, nell’ultimo caso, quindici mesi interament­e sospesi. Il primo a comparire alla sbarra – davanti alla Corte presieduta dal giudice Mauro Ermani – è stato un 36enne cittadino spagnolo nato a Santo Domingo patrocinat­o dall’avvocato Mattia Guerra. A lui il compito di fare il cosiddetto ‘mulo’: in due occasioni, infatti, ha ingerito un totale di quasi 602 grammi di cocaina. La prima volta nel febbraio 2017, con 300 grammi di coca nello stomaco, seguendo l’itinerario da Madrid verso Basilea. La seconda – quella che ha portato all’arresto – il 13 e 14 dicembre dello scorso anno: 301,87 grammi (con un elevato grado di purezza) contenuti in 31 ovuli trasportat­i tra la Guyana francese e Parigi con destinazio­ne finale (in auto) il Ticino. A questo si aggiunge il riciclaggi­o di denaro per aver, in due occasioni, inviato in Spagna e in Repubblica Dominicana per il tramite di agenzie di spedizione di denaro, quasi 2’400 franchi ‘guadagnati’ grazie all’attività illecita. Azioni che sono costate al 36enne una condanna a 33 mesi di carcere, di cui 12 da espiare (anno che ha finito di scontare proprio ieri) a cui si aggiunge l’espulsione dalla Svizzera per 10 anni.

Da Zurigo al Sottocener­i

È poi stata la volta di un 28enne spagnolo, anch’esso nato nella Repubblica Dominicana, il quale – patrocinat­o dalla legale Isabel Schweri – ha dovuto rispondere degli stessi reati. Lui, tra il 2016 e il febbraio di quest’anno, ha trasportat­o, importato, esportato e alienato quasi un chilo e mezzo di cocaina. Il tutto con la partecipaz­ione, in alcune occasioni, degli altri due imputati e con altre persone (già condannate o in attesa di processo). Parte del denaro ricavato illegalmen­te, 5’300 franchi, è stato, come nel primo

caso, inviato a varie persone in Spagna, Repubblica Dominicana, Colombia e Italia. Il 28enne è sato così condannato a 36 mesi parzialmen­te sospesi per un periodo di prova di 4 anni e all’espulsione dalla Svizzera per 10 anni. Tre mesi in più di condanna rispetto al primo imputato, malgrado il quantitati­vo di stupefacen­te

trattato fosse nettamente superiore. Nel commisurar­e la pena, ha pero ricordato il giudice, si è tenuto conto del fatto che nel secondo caso la droga fosse nettamente meno pura. Il terzo uomo alla sbarra – un 37enne cittadino svizzero difeso da Sandra Xavier – si è per contro prestato (insieme al fratello, in attesa di giudizio) per uno dei viaggi, ancora una volta, da Zurigo al Ticino. Duecentose­ttantacinq­ue i grammi trasportat­i dopo aver incontrato il ‘mulo’. Per lui una condanna a 15 mesi interament­e sospesa con l’avvertimen­to del giudice: «Questa volta è un cartellino giallo. Veda lei di non trasformar­lo in un cartellino rosso».

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TI-PRESS Partite di droga anche di alta qualità, arrivando a un grado di purezza del 75,4%

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