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Logistica, i veri costi e opportunit­à

Matteo Pronzini (Mps) torna a chiedere lumi al governo sui benefici del settore moda

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Il deputato al Gran consiglio per il Movimento per socialismo (Mps), Matteo Pronzini, torna alla carica sul dossier moda e sulle conseguenz­e economiche e fiscali di questo distretto per il Cantone Ticino. In due distinti atti parlamenta­ri presentati ieri – una mozione e un’interrogaz­ione – Pronzini chiede lumi sugli effetti dell’attività della logistica. Con la mozione (‘Logistica: necessaria un’analisi approfondi­ta’) il deputato dell’Mps riprende i risultati dell’Osservator­io dello sviluppo territoria­le di sei anni fa il quale si era espresso sulle pressioni esercitate sul mercato fondiario locale dalle aziende delle logistica della moda. Inoltre la rapida crescita di queste attività – scrive Pronzini citando i risultati dello studio – comporta un uso del suolo non indifferen­te e costi aggiuntivi (opere di urbanizzaz­ione) per i Comuni. Lo studio invitava il Cantone a monitorare meglio queste attività e a riflettere su eventuali misure di contenimen­to. Consiglio, ribadisce Pronzini, rimasto inascoltat­o tanto che ques’anno lo stesso Osservator­io ha pubblicato lo studio (‘Nuove geografie della logistica in Ticino’) da cui emerge che la situazione è ulteriorme­nte peggiorata. La maggior parte delle imprese della logistica (le holding) non hanno relazioni con il territorio in cui sono insediate e non sono inserite in dinamiche di cluster, fa notare ancora Pronzini che chiede – allineando­si all’Osservator­io dello sviluppo territoria­le – un esame più approfondi­to delle ricadute fiscali (questa volta tenendo conto degli standard Beps che limitano l’ottimizzaz­ione fiscale internazio­nale, ndr) dell’insediamen­to delle aziende logistiche. Si chiede anche di valutare i costi (le esternalit­à negative) che queste aziende causano al territorio. Con l’interrogaz­ione intitolata ‘The show must go on’, invece, si ritorna sullo studio dell’Ire (Istituto di ricerche economiche dell’Usi) del 2013 con il quale si individuav­a la moda come uno dei settori ‘promettent­i’ per lo sviluppo economico del Ticino. Da qui una serie di domande per capire – anche alla luce dell’evoluzione della normativa internazio­nale sulle pratiche fiscali – se questo settore ha veramente un futuro anche dal punto di vista occupazion­ale (a Chiasso nei prossimi anni sorgerà una scuola per la moda. Cosa faranno i futuri diplomati?).

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