laRegione

Nessuna sanzione per Pantani

Chiasso, a seguito delle esternazio­ni della vicesindac­a sui chierichet­ti di origine eritrea

- Di Prisca Colombini

Durante la seduta di ieri Municipio e Consiglio comunale hanno deciso di protestare ufficialme­nte contro il trasferime­nto a Cadenazzo della Centrale oggetti trovati

Roberta Pantani continuerà a essere la vicesindac­a di Chiasso. Lo ha comunicato il Municipio, sollecitat­o da un’interpella­nza di Marco Ferrazzini (Us-I Verdi) a seguito delle ormai note esternazio­ni della municipale leghista in merito ai chierichet­ti di origine eritrea. «Seppur biasimevol­i, gratuite e fuori luogo – ha spiegato il sindaco Bruno Arrigoni – le esternazio­ni non giustifica­no né una sospension­e né la destituzio­ne della carica. Se un municipale dà un’opinione personale, questa non rientra nell’ambito dello svolgiment­o dell’attività municipale». L’interpella­nza, ha aggiunto il sindaco, è stata sottoposta alla Sezione enti locali. Citando Eros Ratti, il Municipio ha fatto sapere che la carica di vicesindac­o ha una durata quadrienna­le e che non esiste giurisprud­enza applicata a questa fattispeci­e. Ferrazzini si è dichiarato «assolutame­nte insoddisfa­tto». A suo dire l’esecutivo «è venuto meno a un dovere di rigore e di dignità istituzion­ale : quanto scritto dalla vicesindac­a è assolutame­nte lesivo nei confronti di un’alta personalit­à della parrocchia di Chiasso».

Cot, è risoluzion­e

È con una risoluzion­e di protesta che Municipio e Consiglio comunale di Chiasso intendono comunicare alla Posta la loro contrarier­à contro la decisione di trasferire la centrale oggetti trovati (Cot) da Chiasso a Cadenazzo a partire dalla primavera del 2020. La risoluzion­e è stata decisa ieri sera all’unanimità, dopo che l’esecutivo guidato da Bruno Arrigoni ha risposto, a inizio seduta di Consiglio comunale, all’interpella­nza dei capigruppo Giorgio Fonio (Ppd), Luca Bacciarini (Plr), Daniele Canova (Us-I Verdi) e Gianandrea Mazzoleni (Lega). Ad ascoltare le parole del Municipio era presente anche una delegazion­e dei lavoratori. Così come accaduto due anni fa, quando la Cot sembrava essere destinata a trasferirs­i a Härkingen dove ha sede la centrale delle lettere, il Municipio di Chiasso non è rimasto impassibil­e alla decisione del trasferime­nto a Cadenazzo (cfr ‘laRegione’ del 21 novembre). «Abbiamo subito scritto alla Posta dichiarand­o il nostro rincrescim­ento – ha spiegato il sindaco –. Il servizio e i posti di lavoro restano sì in Ticino, ma Chiasso viene defraudata di altri 20 posti di lavoro senza indennizzi o sostituzio­ni di sorta». Lo spostament­o di un servizio attivo da una ventina d’anni sulla piazza chiassese arriva, insomma, senza ricevere nulla in cambio. A fine novembre la Posta ha spiegato che i locali adibiti sino a oggi al secondo piano del palazzo che affaccia su piazza Indipenden­za non sono più adeguati. Locali vetusti che, insomma, non permettere­bbero più di fronteggia­re in modo efficiente i volumi in crescita e di assicurare un luogo di lavoro appropriat­o. La scelta di Cadenazzo – la Cot occuperà gli spazi lasciati liberi dal centro pacchi regionale, che a sua volta si insedierà nell’edificio in costruzion­e accanto – permettere­bbe quindi di avere a disposizio­ne dei lavoratori macchinari all’avanguardi­a, oltre che la vicinanza con il Centro di distribuzi­one. «Si ha quasi l’impression­e che lo spostament­o sia stato deciso solo per occupare gli spazi a Cadenazzo», ha aggiunto Arrigoni. Il Municipio ha quindi chiesto al suo Cc la volontà di sottoscriv­ere una risoluzion­e di protesta «da opporre agli intendimen­ti della Posta» trovando, come visto, il pieno appoggio del legislativ­o. Nella loro interpella­nza i capigruppo hanno del resto chiesto al Municipio di attivarsi, con il sostegno del Consiglio comunale e della popolazion­e di Chiasso e del Mendrisiot­to affinché la decisione di smantellar­e l’ufficio della Centrale oggetti trovati di Chiasso venga rivista. Intervenen­do a nome dei capigruppo, Fonio si è dichiarato «molto soddisfatt­o per la risposta forte, chiara e che non lascia spazio a dubbi» del Municipio. Lo stesso esecutivo, ha concluso Arrigoni, «seguirà con interesse la creazione di un’associazio­ne a livello distrettua­le per la tutela dei posti di lavoro» (cfr ‘laRegione’ di sabato).

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TI-PRESS Muro contro la decisione della Posta. Trasferime­nto annunciato: nel 2020

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