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Nei quartieri a 30 orari

Il Consiglio comunale di Mendrisio modera il traffico ed estende la misura a più zone della città Il legislativ­o dà via libera anche ai preventivi di Comune e Aim. Confermato il moltiplica­tore.

- Di Daniela Carugati

A Mendrisio si è pronti a chiedere agli automobili­sti di moderare la velocità nei quartieri, tutti e dieci. Il Consiglio comunale della Città, ieri sera, non solo ha seguito il Municipio nel ridisegnar­e (ma soprattutt­o estendere) la mappa delle zone 30 sul territorio comunale, ma ci ha messo del suo. A suggerire qualche ritocco qua e là è stata la Commission­e della gestione: la richiesta (all’ultimo legislativ­o) di rinviare il dossier non è rimasta fine a sé stessa. I commissari, in testa il relatore Gianluca Padlina (Ppd), in effetti, hanno fatto i compiti e si sono presentati con alcune proposte di emendament­o (votate a larga maggioranz­a). Sul tavolo c’era un credito quadro per il periodo 2018-2022 di un milione e 250mila franchi a fronte di 15 progetti. Un investimen­to che viene da lontano ed è espression­e della volontà popolare (si legga la Commission­e di quartiere). Morale? Si è imboccata la via di staccare un assegno da 854mila franchi circa per le zone 30 e da 47mila per studiare e progettare degli interventi in tre comparti non previsti: via Mastri (le scuole) a Ligornetto, viale Cantine, via Gismonda e via Turconi a Mendrisio. Passata anche l’idea (criticata dai Verdi) di rinviare le opere previste a Villa Foresta a Mendrisio, dirottando i 30mila franchi iscritti a budget su via Mastri e via Gismonda. Oggi nel capoluogo si circola già a 30 orari in tre quartieri: ad Arzo, Mendrisio e Rancate. Mentre sono in progettazi­one altre segnaletic­he in altri punti sensibili di Arzo (le scuole dopo il nucleo), Mendrisio (incluso l’anello stradale San Martino), Ligornetto (il nucleo), Rancate e Genestreri­o. Ne va, come ricorda il sindaco Samuele Cavadini, della «qualità urbana» della Città. Non a caso, richiama la Sinistra, le criticità vanno oltre i punti individuat­i. Occorre avere, esorta Andrea Ghisletta (IaS), il coraggio di introdurre pure le zone di incontro (a 20 orari), che danno la convinta precedenza al pedone. Va in questa direzione, fa sapere il capo dicastero Costruzion­i Daniele Caverzasio, il progetto già sul tavolo per Meride. Mentre nei prossimi anni si affronterà il comparto di via Lavizzari (fra l’autosilo e la Filanda).

‘Occhio alle aziende’

Alla prova dei preventivi 2019 – promossi con 53 ‘sì’ e 1 ‘no’ –, il focus consiliare si è soffermato una volta di più sul moltiplica­tore (che resta al 75 per cento) e sulla necessità di mantenere una chiara attrattivi­tà, soprattutt­o verso le aziende (ma non solo, come evidenziat­o da Vincenzo Crimaldi, Plr). La missione, insomma, è trattenere le ditte in casa propria. Società che in 99 casi, come informa Davide Rossi (Ppd), nel 2016 hanno scelto Mendrisio. È una questione di scelte, però, anche la politica economica che si intende incoraggia­re. La partenza di Armani come di altri colossi del lusso ha mostrato, annota Françoise Gehring (IaS) la fragilità di una certa impostazio­ne: «Le multinazio­nali vanno dove il capitale le porta». Il vero nodo gordiano per i Verdi (per voce di Claudia Crivelli Barella e Tiziano Fontana, rigido nel suo ‘no’ alla finanziari­a), però, sono i problemi climatici. Come dire che davanti a ciò, il resto è una «quisquilia». Certo sullo sfondo c’è un disavanzo di 3,9 milioni a fronte di una Città che sta costruendo (anche fisicament­e) il suo futuro. La Gestione, riferisce il relatore Giovanni Poloni (Plr), invita a riflettere su un eventuale aumento della pressione fiscale ed esorta un riesame di Piano finanziari­o e Piano delle opere da sottoporre ai gruppi politici. Quasi in controtend­enza, dai banchi della Lega Massimilia­no Robbiani ha voluto inserire una nota di ottimismo: «Va bene risparmiar­e, ma non fare allarmismo». L’esecutivo, insomma, si mostra troppo cauto. Il sindaco ha risposto con due cifre: si investirà un franco al secondo (con a bilancio 32 milioni lordi).

Reti Ail, ‘prezzo sproposita­to’

Il riscatto delle reti dalle Aziende luganesi non è dietro l’angolo. A fine gennaio, annuncia il capodicast­ero Marco Romano, vi sarà un incontro politico fra i due Municipi. «Ci andremo con una strategia per trattare il prezzo corretto».

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