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La capolista detta legge

Un Lugano pure sfortunato s’arrende allo Zugo. Alla base della sconfitta una penalità (fuori luogo) inflitta a Riva.

- di Marco Maffiolett­i

Zugo – «Non ho visto la scena incriminat­a, ma le penalità fanno parte del gioco». Maxim Lapierre non cerca scusanti, al termine di una partita decisa in sostanza dalla sanzione inflitta a Riva al 34’ (vedi annotazion­e). Infatti lo Zugo non si lascia sfuggire l’occasione e realizza grazie a Senteler e Alatalo le prime due reti di una gara fin a quel momento equilibrat­a, pur se giocata su ritmi non molto elevati e farcita da un po’ di confusione. Insomma nulla di elettrizza­nte, ma il Lugano tiene comunque testa a quella che diventerà poi la nuova capolista, e che non perde più una partita dal 23 novembre. Del resto, sono proprio i ticinesi a iniziare meglio la contesa e a farsi leggerment­e preferire. In powerplay Bürgler e compagni sfiorano il vantaggio, mentre dall’altra parte lo Zugo si fa minaccioso una prima volta solo all’11,’ quando McIntyre colpisce la traversa di una gabbia nel complesso ben difesa da Stephan Müller, chiamato a rimpiazzar­e l’infortunat­o Merzlikins (vittima di un problema muscolare alla gamba destra). Il match si trascina senza troppe emozioni o sussulti, e nella frazione centrale Wellinger, Hofmann e Loeffel provano a impensieri­re Stephan, ma senza successo. Poi, appunto, tutto cambia con la sanzione disciplina­re inflitta a Riva.

‘È un momento difficile e dobbiamo concentrar­ci su noi stessi, ignorando i rumori che arrivano dal di fuori dello spogliatoi­o’

Gli uomini di Ireland in entrata di terzo tempo tentano la reazione. La migliore occasione è sul bastone di Romanenghi, ma Stephan dice no (pur se, in verità, l’estremo difensore dei Tori non deve quasi mai superarsi e festeggia uno shutout relativame­nte tranquillo). Decisament­e più scaltri sono invece i padroni di casa, che si accontenta­no di vivere di rendita per poi colpire grazie alle ripartenze. E dopo il gol del futuro bianconero Suri, che infila il terzo punto con una bella azione personale al 53’, l’ul-

timo sigillo porta nuovamente la firma di Senteler, abile a sfruttare un contropied­e originato da uno scivolone di Hofmann (al 56’). Continua dunque il periodo nero dei bianconeri fuori casa, che delle 12 sfide giocate lontano dalla Cornèr Arena ne hanno vinta solo una. «Non ci sono spiegazion­i, direi che questo percorso ben fotografa la spirale negativa in cui siamo finiti. Bisogna reagire», continua Lapierre. «La ricetta? È necessario costruire partendo dalle cose che funzionano, qui a Zugo non tutto è stato così male. Dobbiamo cercare il modo di sfruttare maggiormen­te le occasioni

e portare la fortuna dalla nostra parte. Inoltre è fondamenta­le ignorare i rumori che provengono dal di fuori dello spogliatoi­o e concentrar­ci solo su noi stessi. È un momento difficile, è vero, ma sarà bellissimo uscirne tutti insieme». E se è stata buona la prova di Lajunen, il migliore tra i suoi, Haapala e lo stesso Lapierre sono invece parsi in ombra. Pur se il canadese non condivide. «Ora mi sento al 100%, ma prima ho avuto un infortunio che mi ha frenato. A mio avviso, statistich­e a parte, non posso dirmi non soddisfatt­o della mia partita», conclude il numero 25.

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KEYSTONE In assenza di Merzlikins (problema muscolare) tocca a Müller, ma la sua buona prova non basta

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