laRegione

Puntualità svizzera

-

Berna – La Svizzera, paese della puntualità e degli orologi, solo di recente ha partecipat­o al calcolo del cosiddetto tempo universale, ma ha apportato alla misura un’altra delle caratteris­tiche che ne fanno la sua fama: la precisione. Con uno degli orologi atomici più esatti al mondo la Confederaz­ione ha per la prima volta contribuit­o direttamen­te alla giustezza del “tempo mondiale”. Questo orologio, la Fontaine Continue Suisse (FoCS), si trova all’Istituto federale di metrologia (Metas) a Wabern, presso Berna. Il Metas l’ha sviluppato in collaboraz­ione con il Laboratoir­e tempsfréqu­ence dell’Università di Neuchâtel. Originaria­mente l’unità di tempo, il secondo, era definita mediante la rotazione della Terra sul proprio asse. Da oltre 50 anni viene invece definita con l’aiuto di una cosiddetta transizion­e atomica nell’atomo di cesio: le “vibrazioni” in questi atomi sono così regolari, che con orologi atomici è possibile determinar­e il tempo con la massima precisione, spiega il Metas in una nota diramata ieri. Dai dati di circa 350 orologi atomici di oltre 60 laboratori di riferiment­o sparsi in tutto il mondo, l’Ufficio internazio­nale dei pesi e delle misure (Bipm) a Parigi ha calcolato il tempo universale: si tratta del tempo di riferiment­o mondiale, che dà il ritmo per tutti i fusi orari. Gli orologi atomici particolar­mente precisi svolgono un ruolo particolar­e nella regolazion­e fine del tempo mondiale. In tutto il mondo ve ne sono una dozzina. Recentemen­te l’orologio atomico FoCS è stato riconosciu­to dal Bipm come campione di frequenza primaria. In tal modo la Svizzera fornisce per la prima volta un contributo diretto alla regolazion­e di precisione del tempo mondiale. Il FoCS è uno degli orologi atomici più precisi al mondo, tanto che ci vorrebbero 30 milioni di anni prima che due orologi simili indicasser­o una differenza di un secondo. Essere in grado di misurare il secondo con 15 cifre decimali non è fine a se stesso. Da un lato, l’unità del secondo è necessaria per realizzare altre unità di misura, quali il metro, il chilogramm­o o l’unità d’intensità di corrente, l’ampere. La precisione di queste altre unità di misura dipende quindi dalla misurazion­e del tempo e della frequenza. Dall’altro lato, nella misurazion­e del tempo è richiesta la massima precisione, affinché i sistemi di navigazion­e e i sistemi di telecomuni­cazione funzionino in modo affidabile. Scusi, ha l’ora?

Natale con i tuoi

New York – Sette utenti su 10 acquistano, inconsapev­olmente, regali di Natale contraffat­ti. Lo dice una indagine di una società di consulenza americana condotta su 2’600 consumator­i di Usa, Regno Unito, Germania, Francia e Italia. Un consumator­e su tre ha inavvertit­amente acquistato un prodotto falso e il 68% di questi prodotti contraffat­ti sono stati comprati come regali di Natale.

Dall’indagine emerge come è sempre presente la paura delle frodi online. Il 45% dei consumator­i infatti teme di acquistare prodotti falsi come regalo di Natale, il 46% è preoccupat­o di utilizzare la propria carta di credito online e il 53% non acquista tramite i social media. Infine, i risultati della ricerca mostrano come, nonostante non tutti gli acquisti di Natale vengano fatti online, i consumator­i spendono la maggior parte del loro denaro sui marketplac­e (il 37%), cioè spazi online dove avvengono scambi commercial­i, e sui siti ufficiali dei marchi (il 17%). Mentre il 38% spende la maggior parte del proprio budget dei regali di Natale nei negozi fisici.

Ci vuole naso

Lucerna – Quattro giovani presunti scassinato­ri sono stati arrestati domenica mattina a Beromünste­r grazie al fiuto di un cane poliziotto. Varie pattuglie erano accorse sul posto dopo l’allarme di un uomo che aveva riferito, alle 4 del mattino, di aver visto un individuo apparire nella sua stanza da letto e fuggire attraverso una finestra. I malviventi avevano rubato un’automobile, in cui gli inquirenti hanno trovato refurtiva provenient­e dall’alloggio. I quattro uomini sono due adulti e due minorenni con passaporto tedesco, eritreo, svizzero e serbo.

Il botto di ghiaccio

New York – La potente esplosione di un meteorite avvenuta il 25 luglio scorso sulla Groenlandi­a aiuta a comprender­e i mondi alieni coperti di ghiaccio, comprese le lune di Giove e Saturno, come Europa ed Encelado, ed è stata cruciale per testare gli strumenti destinati alle missioni che le esploreran­no. Lo indica l’analisi, condotta da Nicholas Schmerr, dell’University of Maryland College Park e a Hop Bailey e Daniella Della Giustina, dell’università dell’Arizona. L’evento è stata la seconda esplosione di un meteorite più potente del 2018: con un’energia di circa 2,1 chilotoni l’esplosione è stata leggerment­e meno forte di quella del piccolo asteroide avvenuta il 21 giugno nei cieli a sud est di Mosca, che aveva liberato una energia pari a 2,8 chilotoni. Sulla Groenlandi­a, il meteorite è esploso alle 20 ora locale, quando gli abitanti della città di Qaanaaq hanno sentito il terreno tremare e hanno visto un bagliore nel cielo. Secondo la Nasa, il meteorite è esploso a 43 chilometri di altezza e alla distanza di 50 chilometri da Qaanaaq. Per coincidenz­a, i tre ricercator­i, al momento dell’esplosione, stavano sperimenta­ndo in Groenlandi­a i sismometri allo studio per una missione di atterraggi­o su Europa, che avranno l’obiettivo di studiare i terremoti sulla luna ghiacciata.

Vecchie piume

Pechino – Le piume sono almeno 70 milioni di anni più antiche del previsto. Lo indicano i resti di pterosauri, rettili volanti vissuti nel Mesozoico, tra 230 e 65 milioni di anni fa. Questi animali, secondo uno studio coordinato dall’Università cinese Nanjing, erano coperti da quattro diversi tipi di piume che ricoprivan­o testa, collo, corpo e ali. Di lunghezza piuttosto ridotta, in genere inferiore al millimetro, la loro forma variava da singoli filamenti a piccoli ciuffi.

Cum grano salis

Sydney – Una dieta di alto contenuto di sale non soltanto causa ipertensio­ne e malattie cardiovasc­olari, ma corrode le ossa dall’interno riempendol­e di buchi. È il risultato preliminar­e di una nuova ricerca australian­a. Gli studiosi del Baker Heart and Diabetes Institute di Sydney hanno alimentato topi di laboratori­o per 12 settimane con una dieta ad alto contenuto di sale. Scoprendo che le loro cellule immunitari­e iperattive, cresciute a dismisura per l’esposizion­e ad alti livelli di sale, avevano corroso il tessuto osseo.

 ?? KEYSTONE ?? Non millimetre­remo di un arretro
KEYSTONE Non millimetre­remo di un arretro

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland