‘Si valuti la demolizione’
Il Plr sull’ex caserma di Losone: ‘La manutenzione è molto costosa. Impensabile ristrutturare’
Nata per ospitare i militari, poi utilizzata per un periodo di tre anni come Centro d’accoglienza per i richiedenti l’asilo, l’ex caserma di Losone potrebbe venir rasa al suolo. L’ipotesi, neppure troppo peregrina, è stata ventilata lunedì sera, nel corso della seduta di Consiglio comunale. Durante la discussione sui preventivi 2019 (approvati all’unanimità), il Plr – per voce di Gianluigi Daldoss – ha segnalato che l’anno venturo il Comune intende spendere più di 180mila franchi per la manutenzione ordinaria dell’imponente e vetusto edificio in zona Arbigo: «Occorre valutare – ha aggiunto – una demolizione, visto che risanare non è pensabile». Dallo stesso Plr, così come dagli altri gruppi, è stato rivolto al Municipio l’invito ad accelerare i tempi della pianificazione del comparto. «Una pianificazione – ha affermato Nathalie Ghiggi Imperatori (Ppd) – con l’intenzione di dare un valore aggiunto all’area, affinché non generi unicamente costi». Francesca Flammini (Udc): «Non è semplice capire in che direzione andare»; Matteo Piatti (Lista della sinistra): «Ci decidiamo a fare qualcosa? A che punto stiamo?». A tutti ha risposto il sindaco Corrado Bianda: «La pianificazione, che determinerà i contenuti futuri, è sul tavolo del Municipio. Recentemente ne ho parlato con il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali e abbiamo stabilito di vederci, per discutere del tema, a inizio anno. Il problema è che, oltre a stabilire gli indirizzi (cultura, sport e tempo libero), dobbiamo definire dove collocare i diversi contenuti. Ma per noi, all’attuale stato delle cose, è impensabile. Perciò vorremo procedere con una pianificazione di massima».
I pipistrelli nel solaio
Un altro argomento che ha tenuto banco alla seduta è stato il concorso di progetto per una nuova casa comunale e la valorizzazione del comparto a ridosso di via Municipio (che comprende pure l’ex scuola dell’infanzia, la sede della Polizia comunale e il prato patriziale). A larga maggioranza è stato concesso il relativo credito di 330mila franchi. L’intenzione è quella di dare una nuova sede all’amministrazione, ma anche di creare quella che potrà essere la piazza del paese. La discussione si è tuttavia concentrata sul destino dell’attuale casa comunale. Due le fazioni scese in campo: da una parte chi sottolinea l’importanza storica e affettiva dello stabile e dall’altra chi lo considera un ostacolo a una vera e propria valorizzazione del comparto. E quindi, anche in questo
Il futuro del comparto al centro delle discussioni del legislativo. Da più parti l’invito al Municipio ad accelerare i tempi. Il sindaco: ‘Presto un incontro con Zali’.
caso, c’è chi senza esitare ha proposto di fare intervenire le ruspe. Mauro Quattrini, del Plr, ha sottolineato la necessità di chiarire in anticipo cosa si vuol fare della palazzina; sulla stessa linea Piatti: «Invece della politica del “patchwork”, con vecchio e nuovo a contrastarsi, meglio creare le premesse per un’uniformità architettonica ed estetica». Senza dimenticare, come affermato da Beatrice Duca della Lega, che quando il palazzo resterà vuoto, causerà spese inutili. Ghiggi Imperatori, sull’altro fronte, ha ricordato che la casa nei decenni ha ospitato la scuola e poi l’amministrazione comunale. «Ha un valore storico, affettivo e urbanistico. Ma è importante pure per la biodiversità! Infatti, nel solaio ospita la colonia di una particolare specie di pipistrelli». Come a dire, di fronte ai chirotteri s’inchinino le ruspe. Il sindaco ha ricordato a tutti che per ora si parla di un concetto generale che prevede la valorizzazione della zona, la riorganizzazione dei posteggi (autosilo?), la costruzione di una sede per l’amministrazione e di una copertura per le manifestazioni. Il tutto, collegando i sedimi e ponendo un tetto ai costi. Altre questioni (demolizione sì, demolizione no) saranno affrontate quando dal concorso uscirà un progetto concreto.