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E ‘LaFilanda’ fa il pienone

Nei suoi primi tre mesi di vita il Centro culturale di Mendrisio ha conquistat­o cittadini di ogni età

- Di Daniela Carugati

L’esperienza ha avuto un riscontro ‘lusinghier­o’ che fa ‘ben sperare’ il Municipio e conquista i ‘supporter’ privati. E ora si chiuderà la fase due.

Oltre la soglia de ‘LaFilanda’ basta uno sguardo per capire che intergener­azionalità, lì, non è una parola vuota di senso. Basta capitare di mercoledì pomeriggio o nel fine settimana per rendersene conto. I Filanderi (i volontari col gilet grigio) sono il motore, i ‘fan’ del Centro culturale di Mendrisio sono il vero ‘carburante’ che da tre mesi fa funzionare quello che, all’inizio, taluni osservavan­o come un esperiment­o. Ebbene il test è riuscito. E a dirlo sono, innanzitut­to, i numeri di un successo tutt’altro che scontato. Il contatore messo all’ingresso macina ormai le migliaia; quanto alla frequenza media si misura in centinaia di persone al giorno. Il progetto rincorso per ridare vita alla Biblioteca cantonale – solo una decina di anni orsono a rischio chiusura – si è dimostrato una formidabil­e esperienza sociale. Oggi chi entra in questo luogo lo fa sull’onda dell’entusiasmo. «Avrei firmato per un andamento così», Paolo Danielli lo confessa senza remore. Il capodicast­ero Museo e cultura della Città non fatica a definire «lusinghier­o» il riscontro ottenuto dalla Filanda. Che «promette bene» anche per il futuro, non solo nelle cifre ma soprattutt­o nello slancio d’affetto – annota il vicesindac­o – che i cittadini hanno dimostrato verso il Centro culturale. Uno spazio luminoso e colorato di cui si sono impossessa­ti nel miglior modo possibile; vedendo convivere gli studenti, il naso sui libri o lo schermo del computer, con i più piccoli impegnati negli atelier e le signore di Mendrisio intente nel giocare a burraco. Un rito che si perpetua sull’arco dell’intera settimana, dalle 9 alle 21, in una contaminaz­ione continua di interessi e iniziative. ‘LaFilanda’, del resto, è un modello anche nel modo di finanziare la cultura, che vede interagire pubblico – Comune e Cantone – e privato. Il che, non lo nasconde Danielli, «fa guardare al futuro con più fiducia».

Tra pubblico e privato

E qui entra in gioco l’Associazio­ne LaFilanda, che ha aperto la strada ai pri-

mi tre ‘sponsor’ istituzion­ali, che accompagne­ranno il Centro culturale per i prossimi 3 anni. A sottoscriv­ere il loro sostegno al progetto sono Coop Cultura, la Banca Raiffeisen Mendrisio e Valle di Muggio e la Chicco d’Oro. Cosa li ha motivati? Il patto stretto con ‘LaFilanda’, tengono a far emergere i responsabi­li, non ha a che fare con il ritorno di immagine (non solo almeno). C’è di più. Per stessa ammissione della presidente di Coop Cultura Monica Piffaretti, del direttore dell’istituto di credito Massimo Dotti e del portavoce di Chicco d’Oro Vittorio Maspoli, la capoproget­to Agnès Pierret ha sfondato delle porte aperte. Perché a Mendrisio si è riusciti a fare cultura e comunità suscitando l’emozione della cittadinan­za. «Mi guardo attorno – confida il presidente dell’Associazio­ne ‘LaFilanda’ (nonché ex sindaco) Carlo Croci – e sono meraviglia­to da quanto è potuto accadere. Questo luogo ha uno spirito aperto, dinamico e giovane». E l’Associazio­ne ha tutta l’intenzione di restargli accanto, arrivando là dove l’ente pubblico non può arrivare.

E non finisce qui

Il Municipio, in ogni caso, non si fermerà al primo gradino dell’esperienza. «Nei prossimi mesi – fa sapere, infatti, il vicesindac­o – chiuderemo la seconda fase del progetto intervenen­do al secondo piano, dove si ricaverann­o degli spazi da dedicare ad altre iniziative. L’agio, d’altro canto, non manca per offrire nuove opportunit­à, anche alle associazio­ni in cerca di un luogo dove organizzar­e le loro attività, e penso altresì a teatro e musica». Al piano superiore saranno trasferiti pure gli uffici del personale. In cima alle scale del Centro culturale, nel frattempo, ha trovato posto però anche il Lad, il Laboratori­o artigianal­e digitale, che, grazie alla presenza di due docenti fissi, contribuir­à a far incontrare i ragazzi delle scuole con le tecnologie. E sarà un altro modo di vivere ‘LaFilanda’.

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TI-PRESS/D. AGOSTA Un successo, e non solo nei numeri

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