Dall’abisso alla vetta
Rientrata a fine novembre dopo oltre un anno di stop per infortunio, Ilka Stuhec si è aggiudicata la prima Saslong al femminile
Ha impiegato tre discese Ilka Stuhec per tornare lì dove l’avevamo lasciata, ossia sul tetto del mondo della disciplina regina del Circo Bianco, lei che aveva chiuso il 2017 con il titolo iridato conquistato a St. Moritz e il globo di cristallo della specialità. Poi un grave infortunio (rottura del crociato del ginocchio sinistro) a pochi giorni dal via della scorsa Coppa del mondo l’aveva costretta a saltare tutto l’inverno (Olimpiadi di Pyeongchang comprese). Ma la tigre slovena non si è persa d’animo, ha lavorato sodo per tornare e dopo un 6° e un 14° rango a Lake Louise (a 621 giorni dall’ultima gara disputata), ieri su una Saslong per la prima volta “rosa” è tornata a guardare tutte dal gradino più alto del podio. «È sempre difficile tornare dopo un infortunio ma oggi mi sono proprio divertita», il commento della 28enne, che in Val Gardena ha colto il suo ottavo successo in Cdm precedendo di 14 centesimi la padrona di casa Nicole Delago (nel vero senso della parola, visto che l’azzurra, al primo podio in carriera, abita praticamente sulla Saslong, all’altezza del Ciaslat) e di 0”51 l’austriaca Ramona Siebenhofer, dominatrice delle prove. Sono invece mancati 36 centesimi a Jasmine Flury (4ª) per tornare sul podio a un anno dall’ultima e finora unica volta, ossia il clamoroso successo a sorpresa ottenuto nel superG di St. Moritz dopo il quale però non era più riuscita a confermarsi. «Sicuramente questo risultato mi aiuterà, ho capito che posso rifarlo», ha dichiarato la 25enne di Klosters.
Solo 8ª Lara Gut-Behrami ‘Fatico sempre a far velocità nei pezzi dritti’
Giornata decisamente meno positiva per Lara Gut-Behrami, nonostante l’8° posto colto a oltre un secondo dalla vincitrice (1”18) rappresenti il suo miglior risultato stagionale in discesa (14ª e il 32ª in Canada). «La gara ha rispecchiato gli allenamenti, nei quali continuo a fare fatica – ha dichiarato la 27enne ticinese, che oggi avrà l’immediata possibilità di rifarsi nel superG, disciplina in cui è reduce dal secondo posto di St. Moritz –. In particolare nei quindici secondi centrali di tratto diritto non sono riuscita a creare
velocità e ho accumulato sei decimi di ritardo, su questo devo lavorare. Il materiale non c’entra, ho sempre avuto qualche problema quando c’è tanto spazio e bisogna fare velocità, non riesco ad avere sugli sci quella giusta tensione che ti fa andare
avanti. Rispetto al passato adesso perlomeno sento quando ce l’ho e quando invece non funziona, che è già qualcosa. Ora devo trovare la soluzione per riuscire ad avere sempre la tensione necessaria anche in discesa e in questo senso sono contenta che i tracciati delle prossime gare gireranno un po’ di più». Tra le altre rossocrociate Michelle Gisin, ancora un po’ scossa per la brutta caduta del fratello Marc tre giorni prima sulla stessa pista, non è andata oltre il 18° posto, dietro anche a Corinne Suter (17ª).