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C’è un baratro che rompe in due il campionato

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Ci sono risultati che testimonia­no chiarament­e come vi sia un baratro fra le prime della classifica e le ultime. Non è una novità, dato che da sempre le società funzionano in stretta sintonia con i loro budget. È un discorso che si sente ovviamente fare a tutti livelli e in tutti gli sport di squadra, dato che quelli a livello individual­e si fondono sulla forza dei singoli e non sugli investimen­ti. Sarà anche vero che se ci sono mezzi adeguati per costruire un ottimo profession­ista, se non ci sono qualità particolar­i non si arriva ad alcun risultato. Poi, a livello di gioco di squadra, capita che una squadra debole possa batterne una forte, vuoi per una giornata storta, vuoi per aver sottovalut­ato l’impegno e altro ancora. Ma, a parità del tutto, nel basket in particolar­e, la differenza di forze in campo emerge sempre. Nel calcio può succedere che un gollonzo faccia da trampolino di lancio per arrivare a battere una squadra fortissima e succede più di quanto si creda. Nel basket è quasi impossibil­e che ciò avvenga perché le dinamiche che portano al canestro sono differenti . Nel nostro basket non ci sarà mai un Leicester che vince un titolo, perché non è possibile che la differenza di valori possa portare a tanto. Se si parla di una partita secca, invece, come una finale di Coppa, per esempio, ecco allora che il miracolo può accadere, ma la squadra più forte ci deve mettere del suo perché ciò accada. In questo scorcio di stagione non abbiamo avuto molti risultati eclatanti, ma ci sono stati, soprattutt­o conseguenz­a di qualche infortunio o di stanchezza, come nel caso dell’Olympic impegnato il giovedì in Europa e poi nel weekend in campionato. Ma sono fattori estemporan­ei. Non per nulla oggi abbiamo una classifica chiara con le squadre che hanno il budget più alto che si ritrovano ai primi 4 posti e che saranno anche le protagonis­te delle Final Four di Sbl a fine gennaio a Montreux. Le differenze fra queste squadre sono minime e nessuna è imbattuta. Sarà interessan­te vedere l’evoluzione delle stesse nel prossimo mese, senza escludere che ci possano essere cambiament­i nei roster. Cambiament­i che non portano subito a risultati, sia chiaro, perché nel basket non si inventa nulla dall’oggi al domani. Non basta inserire un giocatore perché la fisionomia di una squadra che sta assieme da quattro mesi venga sconvolta. L’abbiamo visto in tutti i cambiament­i che ci sono stati anche se, su un periodo medio, le qualità emergono e si può capire il valore di queste scelte. La curiosità sarà quella di capire come una squadra evolverà nel tempo e l’esempio che avremo sotto gli occhi sarà il Lugano che, ingaggiand­o James, sarà costretto a cambiare gioco.

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