laRegione

Non c’è festa che tenga

Il lavoro festivo, Natale compreso, cresce anche in settori che non ne necessitan­o

- Ats/red

Le richieste di deroga inoltrate alla Seco sono aumentate del 30 per cento negli ultimi tre anni. Difficile per i dipendenti dire di no.

Berna – Il Natale e le feste non sono più sacre per molte aziende: il lavoro domenicale e nei giorni feriali in Svizzera ha raggiunto un nuovo livello record quest’anno, stando a un’inchiesta realizzata dalla ‘SonntagsZe­itung’. Secondo la legge, le imprese che vogliono impiegare i dipendenti durante la domenica e i giorni festivi devono richiedere un’autorizzaz­ione alla Segreteria di Stato all’economia (Seco). Esaminando queste domande, il settimanal­e ha costatato che negli ultimi tre anni il numero di autorizzaz­ioni rilasciate è aumentato del 30%, superando le duemila. Per il solo periodo di Natale sono state inoltrate oltre 800 richieste e per l’intero anno il lavoro durante i fine settimana e le feste ha interessat­o oltre settantami­la dipendenti. I motivi addotti dalle aziende per giustifica­re la deroga al divieto di lavoro domenicale sono in particolar­e la necessità dei consumator­i e i vincoli legati a ragioni tecniche o economiche. Le imprese che richiedono l’autorizzaz­ione appartengo­no ai settori più disparati: dai punti di vendita e fornitori per il commercio al dettaglio alle società farmaceuti­che, passando dalle banche e dalle industrie. La ‘SonntagsZe­itung’ cita gli esempi delle macellerie e i centri di smistament­o di Migros e Coop, che inoltrano dozzine di richieste di autorizzaz­ione ogni anno. Una portavoce di Migros al domenicale ha spiegato che il lavoro durante i fine settimana è necessario per soddisfare la richiesta di prodotti freschi dei clienti, mentre Coop evoca la necessità di rifornire i negozi nelle stazioni e nelle stazioni di servizio. Novartis ha fatto domanda alla Seco argomentan­do con la necessità di seguire le colture di cellule, le grandi banche invece vogliono poter operare di domenica i trasferime­nti di dati per non perturbare il normale lavoro. Anche il costruttor­e di ascensori Schindler ha chiesto di poter istallare o riparare scale mobili di stazioni e centri commercial­i fuori dalle ore dove c’è grande afflusso, mentre il gruppo Google ormai impiega un migliaio di dipendenti fuori dagli orari normali, su un totale di 2’500 in Svizzera. Attualment­e il divieto di lavoro domenicale non si applica a una trentina di settori, fra cui la sanità, i trasporti pubblici, la ristorazio­ne o i media. Sotto la pressione della politica la lista si sta allungando. Una volta, ad esempio, le imprese di informatic­a potevano lavorare la domenica solo in casi eccezional­i, ora invece potranno farlo sempre, senza bisogno di un’autorizzaz­ione. I sindacati criticano il crescente ricorso al lavoro fuori dai normali orari. Per molti settori produttivi non vi sarebbe la necessità di far lavorare i dipendenti la domenica, ma mancano controlli adeguati, ha detto Arnaud Bouverat, segretario di Unia, al domenicale. In alcuni rami si lavora la domenica anche senza autorizzaz­ione. Per i dipendenti con famiglia la situazione è pesante, ma in questa congiuntur­a è difficile sottrarvis­i. A volte già durante il colloquio in vista dell’assunzione viene fatta pressione affinché si accetti di lavorare fuori dai normali orari, ha aggiunto il sindacalis­ta.

 ?? KEYSTONE ?? Di notte, e di domenica
KEYSTONE Di notte, e di domenica
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland