Kevin Spacey, le accuse diventano ‘fiction’
«Non è finita». Mentre i media americani annunciano un rinvio a giudizio per uno dei diversi casi di molestie sessuali di cui è accusato, Kevin Spacey ha rotto il silenzio postando sul web un video, fra il bizzarro e l’inquietante, intitolato ‘Let Me Be Frank’. In pratica, giocando sul nome del suo ruolo in ‘House of Cards’ (il presidente Frank Underwood, ma “frank” significa sincero in inglese), sembra difendersi dallo stigma della pedofilia che oltre un anno fa ha travolto la sua carriera. È questo solo l’ultimo capitolo della serie di denunce e difese a mezzo media innescata nell’ultimo anno dal caso Weinstein e dal movimento #Metoo. Ora, con Kevin Spacey, la rivoluzione culturale che ne sarebbe scaturita (coerentemente con l’ambiente che l’ha generata) viene trasformata in una forma di spettacolo in cui si fondono realtà e finzione. A questo punto, è lecito attendersi delle nuove puntate, come in ogni serie. Apparentemente ai fornelli a cucinare il cenone della Vigilia (con tanto di grembiule puntellato di babbi natale), l’attore americano ha ripreso il ruolo di Underwood da cui è stato licenziato quando, nell’ottobre 2017, sono emerse le prime accuse di molestie gay su giovani aspiranti attori. «Possono aver cercato di separarci ma quello che abbiamo in comune è troppo forte. Abbiamo condiviso tutto, voi e io. Vi ho detto i miei segreti più profondi, più oscuri. So cosa volete. Mi volete indietro», dice l’attore, mischiando fatti e fiction e facendo apparentemente riferimento alle sue vicende personali. «Non è finita», aggiunge poi il due volte premio Oscar: «Se non ho pagato il prezzo per le cose che voi e io sappiamo che ho fatto, certamente non pagherò per quelle che non ho fatto». Era da oltre un anno che Spacey non compariva in pubblico. «Nonostante le sciocchezze, la rabbia, i titoli, l’accusa senza un processo, addirittura la mia stessa morte, mi sento sorprendentemente bene, giorno dopo giorno cresce la mia convinzione che presto saprete la verità», dice ancora l’attore, che conclude il video riferendosi al suo personaggio, assassinato dopo il suo licenziamento: «Ma ora che ci penso, non mi avete visto morire. Le conclusioni possono essere ingannevoli. Vi sono mancato?». Il video ha coinciso con l’annuncio del procuratore del Massachusetts che Spacey sarà accusato di aggressione sessuale ai danni di un adolescente, figlio di una ex anchor di una tv di Boston: il fatto risalirebbe al luglio 2016 in un bar di Nantucket e il divo dovrà presentarsi il 7 gennaio in un tribunale dell’isola. ANSA/RED