laRegione

Dietro la polenta tutta una città

Un terreno incolto, la condivisio­ne di un progetto e... un pranzo per duecento

- Di Davide Martinoni

Curioso ‘esperiment­o’ parte dalla Spai in collaboraz­ione con quartieri, Scuola speciale e Municipio. Gli ingredient­i: un terreno incolto, la semina del mais e il ruolo della natura.

Il successo della ricerca sperimenta­le di agricoltur­a urbana condotta da Spai, quartieri Campagna e RuscaSaleg­gi e Scuola speciale

L’hanno chiamata “ricerca sperimenta­le di agricoltur­a urbana” – denominazi­one tecnica che potrebbe intimorire – ma l’effetto pratico è una tavolata di astanti sorridenti, pronti a gustare una polenta letteralme­nte “costruita” con le proprie mani: partendo dalla posa di ramaglie e foglie su un terreno fino a quel momento abbandonat­o a se stesso, proseguend­o con l’impianto di mais rosso (e patate, e fagioli neri) e lasciando poi il terreno alla completa cura della natura. Natura che ha provveduto a rispondere con generosità, consentend­o una raccolta di 12 chili di semola di polenta (quella poi finita nel piatto), di 33 chili di patate e di 4 chili di fagioli. Il pranzo dimostrati­vo – una festa, alla mensa della Spai – ha così declinato scienza, condivisio­ne, agricoltur­a e didattica. La genesi dell’esperiment­o si trova nel progetto di Orto/Scuola/Quartiere (Osq), inserito sotto il grande cappello de “La scuola al centro del villaggio” ideato dal docente Spai Lorenzo Scascighin­i. Proprio in relazione all’Osq, Pierre Zanchi – tecnico in nutrizione umana – aveva tenuto una conferenza sul tema dell’alimentazi­one per gli apprendist­i. Da lì era

nata l’idea di estendere l’orto della scuola fino ad un terreno ghiaioso di circa 100 metri quadrati situato al confine fra i quartieri Rusca-Saleggi e Campagna, sviluppand­o un “Progetto Mais” cui le associazio­ni di quartiere hanno aderito con entusiasmo, coinvolgen­do e ottenendo l’approvazio­ne del Municipio

cittadino. Dopo la posa delle ramaglie per la pacciamatu­ra, in primavera la semina dei chicchi di mais rosso, patate e fagioli era stata eseguita dagli allievi della Scuola speciale. Lasciato tempo al tempo, banditi sistemi di irrigazion­e e utilizzo di concimi e fertilizza­nti chimici, l’esito è quello descritto. La ricerca sperimenta­le di agricoltur­a urbana è infine “approdata” a scuola con la polentata per 200 persone, preceduta da un’ulteriore conferenza di Zanchi (sulla storia vera della polenta) e un’esposizion­e di una ventina di differenti spighe e pannocchie di mais e altre granaglie.

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Il momento conviviale per fare il punto sul progetto

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