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Pesca, è stato un 2017 abbondante

Più 20 per cento nel Verbano. Dopo tempo, segno più per i numeri del lago Ceresio.

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Il 2017 è stato un anno molto fortunato per la pesca in Ticino. Lo comunica il Dipartimen­to del territorio, rendendo pubblica la statistica relativa all’anno scorso. Statistica che mostra, per quanto riguarda il Lago Verbano, un più 20 per cento rispetto al 2016. 42,2 tonnellate di pesce arrivate dalla pesca profession­ale che però, ricorda il Dt, “non sono da ricondurre a un aumento generalizz­ato della produttivi­tà del Verbano, bensì al ritorno nelle reti dei coregonidi (più 147 per cento), i quali hanno fatto segnare livelli simili a quelli del 2015”. E se questi “sbalzi annuali” non sono considerat­i una novità di questa specie, non è una novità nemmeno il fatto che, “come di consueto, l’agone rappresent­a la maggior parte del pescato profession­istico totale con 20 tonnellate”. Alle sue spalle, si diceva, i coregonidi con 12 tonnellate e il gardon con 3,6 tonnellate. Le altre specie ittiche più pregiate quali pesce persico (1,1 tonnellate), trota e lucioperca (0,9 tonnellate ciascuna) e luccio (0,5 tonnellate) rimangono a livelli per lo più bassi rispetto alle specie più caratteris­tiche del Lago Maggiore, mostrando delle variazioni annuali che rientrano nel normale ambito atteso per ogni specifica specie. Le catture con reti di siluro si sono attestate a 0,4 tonnellate all’anno, in crescita del 44 per cento rispetto al 2016. Nel Lago Ceresio, invece, nel 2017 la pesca profession­ale ha portato alla cattura di 22,1 tonnellate di pesce, “invertendo la tendenza che vedeva il pescato nel lago di Lugano in leggero calo da ormai tre anni”. Contrariam­ente al Verbano, qui a farla da padrone è il gardon con 9,6 tonnellate mentre al secondo posto arriva il pesce persico con 3,8 tonnellate. E se nel Verbano la pesca dilettanti­stica ha visto un meno 11 per cento rispetto al 2016, fermandosi a 3,8 tonnellate, il Ceresio ha visto un calo ancora più imponente: meno 24 per cento, con 7,8 tonnellate. E i corsi d’acqua? Solo il complesso fluviale della Verzasca ha mostrato una tendenza globalment­e negativa con un meno 9 per cento. Tutti gli altri, invece, hanno registrato il segno più con aumenti registrati tra il 2 e il 40 per cento. I dati nel dettaglio indicano risultati molto diversi, ma con “la tendenza allo spostament­o dei pescatori verso le quote più montane”.

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