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‘Permessi, applicazio­ne restrittiv­a delle norme: perché?’

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Una serie di domande al Consiglio di Stato per capire come il Cantone “applica la legislazio­ne sui cittadini stranieri” e “come tiene conto della giurisprud­enza”. Primo firmatario dell’interrogaz­ione è Raoul Ghisletta (Ps). È stata sottoscrit­ta dai socialisti Henrik Bang, Jacques Ducry, Daniela Ghirlanda Pugno, Carlo Lepori e Tatiana Lurati Grassi, dai liberali radicali Fabio Käppeli e Matteo Quadranti, dal comunista Massimilia­no Ay e dal deputato di Montagna viva Germano Mattei. “Alcuni esperti del settore – si afferma nell’atto parlamenta­re – indicano che perlomeno negli ultimi cinque anni l’applicazio­ne della legislazio­ne sui cittadini stranieri in Ticino è diventata molto più restrittiv­a, obbligando numerose persone a fare ricorsi contro le decisioni ricevute e ad assumersi costi non indifferen­ti”. Inoltre “segnalano che non di rado vi sono cittadini stranieri che devono attendere parecchi mesi prima di ottenere una risposta alla domanda di un permesso di tipo B (dimora, ndr) o C (domicilio, ndr), come pure per ottenerne il rinnovo. Lamentele sulla complicazi­one e sui ritardi del sistema in vigore – prosegue l’interrogaz­ione – giungono non solo da parte degli interessat­i, ma anche da parte di talune aziende che devono assumere personale qualificat­o”. Al governo Ghisletta e cofirmatar­i chiedono anzitutto “quante decisioni di negazione di permesso/revoca/mancato rinnovo dei permessi per stranieri, suddivise per categorie (B, C, ecc.), sono state prese da uffici cantonali negli anni 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018”. E poi: quanti ricorsi contro queste decisioni, suddivise per categorie e per anno (2011-18), sono stati accolti e quanti sono stati parzialmen­te accolti dal Consiglio di Stato; quanti ricorsi contro la conferma delle decisioni di prima istanza da parte del governo sono stati accolti e parzialmen­te accolti dal Tribunale cantonale amministra­tivo; quanti ricorsi contro la conferma delle decisioni di prima istanza da parte del Tram sono stati accolti e parzialmen­te accolti da parte del Tribunale federale. Al governo chiedono anche come valuta l’applicazio­ne della giurisprud­enza in materia di stranieri da parte degli uffici cantonali. Da questi “viene tempestiva­mente recepita?”.

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TI-PRESS Interrogaz­ione al governo

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