Trump riapre il fronte digitale
Pronto il decreto per la chiusura del mercato statunitense a Huawei e Zte
Washington accusa la Cina di servirsi degli smartphone per il proprio spionaggio, ma la vera battaglia è per il controllo della rete 5G
Washington – Digitale, ma guerra. La nuova campagna di Donald Trump ha come obiettivo la chiusura del mercato statunitense ai due colossi cinesi delle telecomunicazioni Huawei e Zte. Le due aziende, accusa il presidente statunitense, sono agli ordini del governo di Pechino, per conto del quale svolgerebbero attività di spionaggio. Il decreto, a cui il Dipartimento del commercio sta lavorando da almeno otto mesi, potrebbe entrare in vigore ai primi di gennaio, quasi in coincidenza con la ripresa dei negoziati per risolvere la guerra dei dazi. E seguirebbe l’arresto in Canada, su ordine di Washington, di Meng Wanzhou, responsabile finanziaria e figlia del fondatore di Huawei, il secondo produttore al mondo di smartphone dopo la sudcoreana Samsung. L’ultima parola spetta proprio a Trump, che nelle ultime ore ha esaminato il testo del provvedimento, dopo la firma nello scorso agosto del divieto di utilizzo di apparecchiature Huawei e Zte per le attività di governo. Questa volta il bando riguarderebbe tutte le aziende americane e colpirebbe non tanto le grandi aziende dell’industria e della finanza, che da tempo hanno tagliato ogni rapporto con i giganti cinesi delle telecomunicazioni, ma soprattutto le piccole e medie imprese che fanno uso massiccio dei dispositivi prodotti in Cina a prezzi ben più concorrenziali. Il timore dei piccoli operatori americani è quello che il divieto dell’amministrazione li costringa a cambiare tecnologie senza essere compensati, con un costo per il solo settore agricolo che si aggirerebbe tra gli 800 milioni e il miliardo di dollari. Nel dettaglio il decreto non chiamerà in causa direttamente la Huawei e Zte, ma farà riferimento alle società fornitrici straniere che si teme pongano “rischi per la sicurezza nazionale”, bloccandone l’acquisto dei prodotti. E proprio l’esistenza di una “emergenza nazionale” sarebbe all’origine del provvedimento. La vera partita si disputa però per il controllo della rete wireless di nuova generazione 5G, nella quale i cinesi rischiano di perdere il mercato americano. E il messaggio di Trump a Pechino dice questo, infatti. Intanto Huawei ha affermato che nonostante le vicissitudini degli ultimi mesi le entrate nel 2018 saliranno del 21%, frutto della vendita di 200 milioni di apparecchi a dispetto dei divieti già disposti da Usa, Nuova Zelanda e Australia e dei sospetti di spionaggio a favore di Pechino, che si stanno diffondendo in Europa, a partire dal Regno Unito.