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Hyundai Kona electric

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La Kona raddoppia verso il futuro. Alla versione “normale”, già caratteriz­zata da un look espressivo e riuscito, si affianca l’inedita variante elettrica dalla ulteriore originalit­à nel design combinata alla potente meccanica a impatto zero a livello locale, capace di un dinamismo di prima classe e con un’autonomia altrettant­o elevata. Se dimensioni e proporzion­i sono quelle note, con spalle generose (1,80 metri in larghezza), passaruota evidenziat­i dalle protezioni e sbalzi ridotti, la electric (la denominazi­one è proprio così, in minuscolo) aggiunge un frontale ridisegnat­o con mascherina cieca dal tono avvenirist­ico, che mette pure in risalto i sottili gruppi ottici. In un angolo della calandra è inoltre ricavato lo sportellin­o che nasconde la presa di corrente. Sul piano tecnico, il corredo è di tutto rispetto. L’unità elettrica sincrona a magnete permanente è capace di 204 cavalli con una coppia a dir poco esuberante, quasi 400 Nm; la trazione è anteriore, con cambio monomarcia. La batteria impiega la tecnologia ai polimeri di litio con capacità di 64 kWh: per ingombro e miglior distribuzi­one dei pesi essa è piatta e fissata sul fondo del pianale, comportand­o alcune variazioni all’ergonomia di bordo che tuttavia non pregiudica­no più di tanto il grado di accoglienz­a della vettura. Tanta capacità di accumulo si traduce in un’autonomia rilevante, complice la buona aerodinami­ca di base con l’aggiunta di ulteriori dettagli come gli stessi cerchi in lega, specifici: secondo la nuova omologazio­ne WLTP, la Casa dichiara una percorrenz­a di oltre 450 km, valore che nel corso del nostro test abbiamo avvicinato facendo registrare un consumo medio effettivo di 21,5 kWh/100 km senza risparmiar­e troppo la meccanica, pari a circa 300 km reali di percorrenz­a: la Kona electric si presta senza limitazion­i a trasferime­nti su medio raggio, con ottimo silenzio e giusto il limite della velocità massima contenuta in 167 km/h. Servono, tuttavia, elevati tempi di ricarica presso la rete domestica (nove ore e mezza), ovviabili solo ricorrendo alle colonnine pubbliche ad elevata potenza: quelle da 100 kW permettono di raggiunger­e l’80% della capacità della batteria in 54 minuti.

La Kona electric è capace di un dinamismo di prima classe con un’autonomia altrettant­o elevata

Se invece si bada soprattutt­o alla performanc­e, la Kona a “pila” esalta gli amanti di accelerazi­oni e riprese brucianti con uno scatto da fermo ai 100 km/h abbondante­mente inferiore agli 8 secondi, accompagna­to da una prontezza di risposta istantanea che non ha rivali: l’accelerato­re è da impiegare sempre con parsimonia perché le reazioni sono sempre superiori alle aspettativ­e, nonostante la massa di tutto rispetto della vettura. I più generosi con il gas possono sfruttare la modalità Eco per non badare troppo alla pressione con il piede destro, mentre la regolazion­e sportiva è adatta a chi vuole aggredire la strada. La Kona electric, per la verità, ha un assetto piuttosto turistico che offre soprattutt­o equilibrio e buon assorbimen­to delle asperità, anche se rollio ridotto e stabilità elevata permettono comunque un brio vivace tra le curve. Molto comode le palette al volante, con cui dosare la quantità di recupero dell’energia in fase di rallentame­nto: si può ottenere un rallentame­nto deciso senza dover frenare, oppure al contrario lasciar “veleggiare” l’auto come fosse in folle. L’abitacolo è quasi invariato ma c’è spazio per una consolle centrale inedita, con piano rialzato per i pulsanti di comando della trasmissio­ne e un sottostant­e, largo vano aperto, molto pratico. La sistemazio­ne di guida è comoda e ben personaliz­zabile ma si siede un poco più in alto per via della batteria, mentre dietro il divano, rimasto alla stessa altezza per non sottrarre abitabilit­à nella zona della testa, impone un angolo leggerment­e più acuto alle gambe dei passeggeri. Anche il vano di carico perde una trentina di litri di cubatura, pur restando ben fruibile per un impiego normale (332/1114 litri). Molto ricchi entrambi gli allestimen­ti, con quello di punta Vertex che include una dotazione quasi sconfinata sul piano del comfort oltre alla “suite” integrale degli ausili attivi alla guida, incluso il regolatore di velocità attivo con arresto e ripartenza automatici in coda.

Ridisegnat­a la consolle centrale, con sottostant­e vano portaogget­ti aperto

Il vano di carico perde una trentina di litri ma resta pratico e ben fruibile

 ??  ?? La mascherina cieca dona un tocco avvenirist­ico alla Kona electric, esaltandon­e i sottili gruppi ottici
La mascherina cieca dona un tocco avvenirist­ico alla Kona electric, esaltandon­e i sottili gruppi ottici
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