Canapa light a Davesco: ‘Poco margine’
Il margine d’intervento – sia per il cittadino, che per il Comune – è limitato. Dice in sostanza questo il Municipio di Lugano, rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri comunali Plr Urs Lüchinger e Ugo Cancelli. Questi ultimi, in seguito a un recente fatto di cronaca riguardante il quartiere di Davesco-Soragno, hanno espresso dubbi sulla ragionevolezza di coltivare la canapa light nelle vicinanze delle abitazioni, su come sia possibile opporvisi e sugli strumenti dell’ente pubblico per farlo. “Il modulo ufficiale (da richiedere al Servizio armi, esplosivi e sicurezza privata del Cantone, per notificare la coltivazione, ndr) prevede che il Municipio di riferimento attesti l’inesistenza di impedimenti alla coltivazione di canapa alle normative comunali”. Fatto questo, i compiti degli esecutivi locali si esauriscono. L’ordinanza municipale non è uno strumento adeguato per regolamentare la materia, in quanto il Consiglio di Stato ha recentemente accolto un ricorso di un cittadino che ne contestava una a Bellinzona. “Resta aperta la possibilità di emanare un regolamento comunale o di agire con strumenti pianificatori quali varianti di Piano regolatore, ma ciò presuppone un iter lungo”. Lunghi anche i tempi per rivolgersi al foro civile per i cittadini che ritengono vi siano gli estremi per agire. Pur ricordando che la canapa light non è considerata stupefacente dal diritto federale – come pure che la sua coltivazione non comporti conseguenze nefaste per la salute –, il Municipio intende scrivere al governo affinché emani norme cantonali più chiare, fornendo risposte ai Comuni in merito alle loro competenze.