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Il 2019 inizia bene solo per il Lugano

La doppietta del comasco spiana la strada al Lugano. Ma per domare il Davos, i bianconeri devono stringere i denti.

- Dall’inviato Moreno Invernizzi

Destini diversi per le ticinesi nella prima uscita del nuovo anno. I bianconeri espugnano il ghiaccio di Davos, l’Ambrì nulla può contro la capolista Zugo.

Davos – Cinismo e concretezz­a. Con queste caratteris­tiche il Lugano si porta a casa il primo successo del 2019, il terzo consecutiv­o. Ma per uscire con i tre punti dalla Vaillant Arena i bianconeri devono soffrire. Perché la partita che sembra ormai pronta per essere consegnata agli archivi quando al 46’ Morini batte Senn per la quarta volta (e per la seconda personalme­nte) portando i suoi sull’1-4, poco dopo si riapre di prepotenza. Gli uomini di Vitolins, fin lì invero poco consistent­i, hanno infatti un’improvvisa fiammata che produce due reti in meno di un minuto e mezzo. «Se il match a quel punto si è riaperto è merito del Davos – analizza il numero 23 del Lugano, indubbiame­nte il grande protagonis­ta della partita (e giustament­e ricompensa­to col premio di migliore in pista) –. Non siamo stati noi a calare, ma loro a crescere, e a fare un’enorme pressione fino alla fine».

‘Poco importa chi segna: siamo un’ottima squadra, in cui ognuno ha i numeri per andare in gol’

Pressione che, però, il Lugano è comunque stato bravo a gestire fino alla terza liberatori­a sirena, stringendo i denti... «Alla fine è il successo che conta: volevamo questi tre punti. Le mie reti? Beh, sono contento di aver realizzato una doppietta, ma sono ancora più felice per la vittoria. Che sia io a segnare o qualcun altro, poco importa: siamo un’ottima squadra, in cui ognuno ha i numeri per andare in gol». Proprio il terzetto di Morini (completato da Romanenghi e Reuille) è stato quello più ispirato alla Vaillant Arena. Messa subito sul binario giusto con la prima rete della serata del numero 23 dopo nemmeno 3’ (e al primo tiro in porta) abile a sfruttare un... assist di Stoop, il Lugano si vede annullare il primo vantaggio quando un tiro di Du Bois dalla distanza viene corretto sotto porta a mezz’aria da Marc Wieser. Ma l’equilibrio nel punteggio finisce presto, perché passa appena un minuto e spiccioli prima del nuovo vantaggio bianconero.

E lo trova Riva, che scarica a bersaglio una fucilata finalizzan­do nel migliore dei modi l’ottimo lavoro preparator­io alle assi di Reuille. Il tempo centrale, avaro di grandi emozioni, serve al Lugano per portare a due le lunghezze di margine sul Davos. A regalare il doppio vantaggio agli uomini di Ireland ci pensa Loeffel con un tiro dalla distanza in situazione di powerplay. Quando Morini trafigge per la quarta volta Senn (tiro al volo su bell’assist di Bertaggia), come detto, il destino della partita sembra ormai segnato. Ma è a quel punto che i gialloblù trovano la reazione, sorta di costante

da quando alla transenna del Davos c’è Vitolins: prima di Natale il colpo di coda dei grigionesi era risultato fatale agli uomini di Cereda; stavolta, però, la loro rimonta, favorita anche da un paio di errori sul fronte difensivo del Lugano, resta incompiuta. E all’orizzonte adesso c’è il quinto derby stagionale, che andrà in scena domani alla Cornèr Arena: «Derby in cui, complice la classifica fattasi ancora più corta dopo questa prima uscita del 2019, avremo la possibilit­à di concretizz­are l’aggancio in classifica ai danni dei biancoblù, e dunque saremo ancora più motivati».

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KEYSTONE Morini, Chiesa e Ulmer festeggian­o il gol dell’1-4

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