Altre competenze per il ‘Fiore’
La Ferrovia Monte Generoso assicura: le nove persone licenziate saranno sostituite
Il direttore della Ferrovia Monte Generoso Lorenz Brügger prende posizione sul licenziamento di 9 dipendenti. Per i vertici dell’azienda ‘non è solo una questione di lingua’.
La decisione del direttore Brügger è arrivata dopo sondaggi e valutazioni. ‘Non è solo una questione di lingua’.
Il turismo deve stare al passo con i tempi. L’apertura del Fiore di Pietra, sul Monte Generoso, ha segnato un nuovo capitolo della lunga storia della Ferrovia Monte Generoso (Fmg). «Con questa nuova struttura siamo partiti da zero – commenta il direttore, in carica da agosto, Lorenz Brügger –. Abbiamo dovuto fare dei licenziamenti e mi dispiace, ma siamo alla ricerca di altre persone con altre competenze e conoscenze per organizzare la nuova infrastruttura». La notizia dei licenziamenti o mancati rinnovi dei contratti a tempo determinato (cfr. ‘laRegione’ del 28 dicembre), comunicati a ottobre a 9 dipendenti, ha suscitato non poche polemiche, soprattutto sui social, e interrogativi. Non era possibile riqualificare queste persone? Per rispondere a questa, e a molte altre domande, il direttore Brügger ha aperto le porte della sede della Fmg a Capolago. Il neodirettore ha subito comunicato ai dipendenti che si sarebbe preso tre mesi di tempo «per capire come funziona l’azienda». Oltre ad avere raccolto informazioni direttamente al Fiore di Pietra, la Fmg ha organizzato tre sondaggi per capire cosa sia piaciuto, cosa meno, se la persona sarebbe tornata e se avrebbe fatto passaparola. Tra le criticità, sono stati segnalati «i sentieri, la segnaletica dei posteggi a Capolago e la gestione del Self Service al Fiore di Pietra». Diversi turisti – l’80 per cento arriva dalla Svizzera tedesca e dalla Germania – hanno evidenziato la difficoltà di comprensione con il personale. «Non parlo del passato ma guardo avanti, e questo significa decidere anche delle cose brutte – continua Brügger –. A ottobre ho così deciso di cambiare alcuni colleghi in Vetta. Le conoscenze e le competenze che cerchiamo non si possono acquisire con corsi di 5-6 mesi: non si tratta solo delle lingue, ma anche di una formazione di base». Il problema, insomma, non sarebbe solo quello della lingua. «In azienda abbiamo offerto dei corsi di tedesco – aggiunge il direttore –. Dopo pochi mesi sono però stati interrotti perché si è capito che non servivano e alcune persone non li seguivano con piacere e volontà». Altri, ha precisato Brügger, hanno sfruttato la pausa invernale per perfezionare la lingua. La Fmg, che questo fine settimana terminerà la stagione, è quindi alla ricerca di 9 figure professionali. «La chiusura invernale ci permetterà di sistemare questa situazione e trovare le persone», assicura Brügger. Quali i profili richiesti? «Devono avere una formazione di base nella ristorazione, capire e riuscire a esprimersi in italiano e almeno altre tre lingue ed essere aperti a una nuova cultura, cioè essere pronti a mettersi in gioco e ad assumersi le loro responsabilità», spiega ancora il direttore. «Di base – ag- giunge – cerchiamo persone residenti, ma le valutazioni saranno fatte in base a conoscenza ed esperienza dei candidati. Quelli effettuati non sono stati licenziamenti per risparmiare sugli stipendi: abbiamo infatti trovato delle persone che paghiamo di più perché hanno conoscenze e competenze che cerchiamo».
Le sfide future
Brügger guarda al futuro con ottimismo. «La situazione è bella, il potenziale è enorme e vogliamo crescere – conclude –. Il futuro ci riserverà parecchie sfide: l’obiettivo è quello di tornare a 110120mila visitatori». Per l’anno appena concluso, sono state circa 75mila le persone che hanno raggiunto la Vetta. Una particolare attenzione sarà dedicata ai viaggi di uno-due per i gruppi dalla Svizzera interna. Ne saranno organizzati una ventina con pacchetti che coinvolgeranno le aziende locali per organizzare serate ticinesi o uscite col battello.