laRegione

‘La squadra è mia, decido io chi vince’

Nuove testimonia­nze rivelano i vincoli di Gennaro Pulice con il giro del ‘calcioscom­messe’

- Di Marco Marelli

Nuovi dettagli confermano il fiuto di Gennaro Pulice per i soldi. Sempre e comunque per arricchirs­i in modo illecito. Killer spietato con il pallino degli affari al soldo della ’ndrangheta lametina – cinque morti ammazzati nell’arco di tre anni –, nonché collaborat­ore della giustizia (per evitare di dover trascorrer­e il resto della sua vita in carcere), vive ora con moglie e i due figli in una località segreta con nuove generalità. Gennaro Pulice, personaggi­o conosciuto anche in Ticino dove ha vissuto per quasi due anni con un permesso G, è tutto questo ma non solo (vedi ‘laRegione’ del 31.12.2018). Come pentito lo si trova in diversi fascicoli giudiziari. Ora si apprendono nuove informazio­ni relative al calcio scommesse da uno dei verbali resi dal killer della ’ndrangheta al pubblico ministero Vincenzo Capomolla, procurator­e aggiunto della Dda di Catanzaro che lo ha sentito nell’ambito del procedimen­to penale contro la potente cosca Arena di Isola Capo Rizzuto. Del ruolo di Pulice si è avuta notizia solo a dicembre dopo il deposito degli atti in occasione dell’udienza preliminar­e nei confronti di 85 imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Pulice al procurator­e aggiunto Capomolla ha raccontato in che modo convinceva i suoi ‘amici criminali’ a guadagnare in maniera sporca. E tra le varie attività imprendito­riali menzionate nel corso dell’interrogat­orio c’è anche quella del mondo del calcio. Stando al suo racconto, lo cercavano tutti: “Le persone di Cutro, come le persone di Lamezia, come le persone di Cosenza hanno sempre cercato di avere un ottimo rapporto con me, perché vedevano in me la possibilit­à di guadagnare tanto. Tutti quanti volevano aver a che fare con me. Perché mi cercavano? Perché Gennaro sa muoversi, sa camminare, sa parlare, sa fare i soldi”. Agli ‘amici criminali’, dopo aver rilevato una formazione della massima serie profession­istica del campionato italiano, nel 2010 disse: “A settembre inizia il campionato, voi non dovere fare niente, vi dico io dove aprire i conti correnti, dovete fare le scommesse e poi vi dico io. La squadra è mia, decido io chi vince e chi perde”. Affermazio­ni che hanno dato il via a un’inchiesta preliminar­e. Di Gennaro Pulice si sentirà parlare ancora a lungo.

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TI-PRESS Affari della ’ndrangheta

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