‘La squadra è mia, decido io chi vince’
Nuove testimonianze rivelano i vincoli di Gennaro Pulice con il giro del ‘calcioscommesse’
Nuovi dettagli confermano il fiuto di Gennaro Pulice per i soldi. Sempre e comunque per arricchirsi in modo illecito. Killer spietato con il pallino degli affari al soldo della ’ndrangheta lametina – cinque morti ammazzati nell’arco di tre anni –, nonché collaboratore della giustizia (per evitare di dover trascorrere il resto della sua vita in carcere), vive ora con moglie e i due figli in una località segreta con nuove generalità. Gennaro Pulice, personaggio conosciuto anche in Ticino dove ha vissuto per quasi due anni con un permesso G, è tutto questo ma non solo (vedi ‘laRegione’ del 31.12.2018). Come pentito lo si trova in diversi fascicoli giudiziari. Ora si apprendono nuove informazioni relative al calcio scommesse da uno dei verbali resi dal killer della ’ndrangheta al pubblico ministero Vincenzo Capomolla, procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro che lo ha sentito nell’ambito del procedimento penale contro la potente cosca Arena di Isola Capo Rizzuto. Del ruolo di Pulice si è avuta notizia solo a dicembre dopo il deposito degli atti in occasione dell’udienza preliminare nei confronti di 85 imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Pulice al procuratore aggiunto Capomolla ha raccontato in che modo convinceva i suoi ‘amici criminali’ a guadagnare in maniera sporca. E tra le varie attività imprenditoriali menzionate nel corso dell’interrogatorio c’è anche quella del mondo del calcio. Stando al suo racconto, lo cercavano tutti: “Le persone di Cutro, come le persone di Lamezia, come le persone di Cosenza hanno sempre cercato di avere un ottimo rapporto con me, perché vedevano in me la possibilità di guadagnare tanto. Tutti quanti volevano aver a che fare con me. Perché mi cercavano? Perché Gennaro sa muoversi, sa camminare, sa parlare, sa fare i soldi”. Agli ‘amici criminali’, dopo aver rilevato una formazione della massima serie professionistica del campionato italiano, nel 2010 disse: “A settembre inizia il campionato, voi non dovere fare niente, vi dico io dove aprire i conti correnti, dovete fare le scommesse e poi vi dico io. La squadra è mia, decido io chi vince e chi perde”. Affermazioni che hanno dato il via a un’inchiesta preliminare. Di Gennaro Pulice si sentirà parlare ancora a lungo.