Attacco hacker in Germania
Rivelati via Twitter i dati sensibili di centinaia di politici e figure pubbliche, compresa Angela Merkel Secondo il governo tedesco non sarebbero state divulgate informazioni riservate. Confermata però la vulnerabilità del sistema.
Diffusi via Twitter corrispondenza e dati personali di centinaia di politici e personaggi pubblici, compresa la cancelliera Angela Merkel. Il governo: salvi i dati sensibili.
Berlino – Tutti (o quasi) spiati, eccetto l’estrema destra di Alternative für Deutschland. Da dicembre scorso i dati personali di centinaia di politici (di maggioranza e opposizione) e personaggi pubblici tedeschi sono stati hackerati e pubblicati su Twitter, compresa la cancelliera Angela Merkel e il presidente Frank Walter Steinmeier. Ma solo ieri le vittime dell’hackeraggio ne sono venute a conoscenza. Un attacco informatico di cui in realtà si sa ancora poco oltre al fatto che la diffusione dei dati, uno stillicidio di settimane, è partita da un account sconosciuto di Amburgo. Numeri di telefono, fax, carte di credito, indirizzi mail, lettere, chat private, contratti d’affitto e conti in banca. La cancelleria ha fatto sapere che “a prima vista si ritiene non siano state divulgate informazioni sensibili”. Le prime notizie parlavano di un indirizzo di posta elettronica, un numero di fax e della corrispondenza di Angela Merkel. Ma benché i leak non abbiano portato alla luce chissà quali segreti, l’obiettivo dell’anonimo hacker (o del gruppo di incursori informatici) è stato già raggiunto: dimostrare la vulnerabilità del sistema. Tutto il gabinetto Merkel è finito sotto tiro, in un attacco durato fino a fine ottobre. Sono stati colpiti deputati del Bundestag, eurodeputati, esponenti delle assemblee regionali e comunali, di tutti i partiti tedeschi, fatta eccezione di Afd: 410 esponenti dell’Unione (CduCsu), 230 socialdemocratici, 105 Verdi, e decine di esponenti della Linke, un’ottantina, e dell’Fdp. Il leader dei Verdi Robert Habeck ha sporto denuncia, dopo aver appurato che fra i dati pubblicati ci sono scambi in chat, privati, avuti con la moglie e con uno dei suoi figli. Al di fuori del mondo politico, coinvolti giornalisti e reporter televisivi dei canali pubblici. Sul caso indagano la polizia federale, i servizi interni dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, la Bsi (ufficio per la sicurezza informatica) mentre ha aperto un’inchiesta la procura di Francoforte. Se nel passato la rete del Bundestag era stata più volte hackerata, questa volta le informazioni sarebbero state prese dagli account privati dei politici colpiti. Resta dunque da chiarire chi potrebbe esservi dietro: sinora si sa soltanto che l’account di Amburgo ‘Security researching, Künstler, Satire und Ironie’, bloccato ieri, ha quattro anni di vita e 17mila follower. In passato attacchi hacker particolarmente incisivi erano risultati provenire dalla Russia, abbastanza per far dire alla solita Bild Zeitung online che “dietro” potrebbero esserci i soliti russi.