‘Pesano’ i fattori età, sesso e status socioeconomico
Dall’avvio delle misurazioni sistematiche, a inizio degli anni 90, sovrappeso e obesità – e quindi anche il rischio di malattie non trasmissibili (malattie cardiovascolari, diabete, malattie delle vie respiratorie ecc.) – sono fortemente aumentati in Svizzera. È quanto evidenzia lo studio dedicato al tema pubblicato nella ‘Rassegna sulla nutrizione in Svizzera 2019’ dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav). Negli ultimi anni, però, la tendenza sembra essersi esaurita. Nella sesta ‘Indagine sulla salute in Svizzera’, pubblicata alla fine di ottobre, l’Ufficio federale di statistica (Ust) rilevava che nel 2017 la quota di persone in sovrappeso od obese è rimasta allo stesso livello del 2012 (42%). La percentuale non coincide con quelle emerse dal sondaggio nazionale sull’alimentazione menuCH, realizzato tra gennaio 2014 e febbraio 2015 e che funge da base per lo studio dell’Usav. Stando a quest’ultimo, le donne sono meno in sovrappeso (19%) o obese (11%) che gli uomini (41 e 14%). Le persone in sovrappeso o obese sono più spesso sposate e lavorano più ore alla settimana che le persone in normopeso, guadagnano però di meno. Le prime in media hanno un’età più avanzata e un più alto livello di formazione delle seconde. Il gruppo dei giovani adulti con basso reddito e che vivono con i genitori mostra un’alimentazione piuttosto “malsana”, scrivono gli autori dello studio. “Chiare differenze” emergono anche nel consumo di soft drink e alcol, nonché nella qualità dell’alimentazione e nelle attitudini nutrizionali. Andrebbe invece ulteriormente indagata l’incidenza di fattori legati allo stile di vita (tabagismo, attività fisica ecc.).