Le motoseghe inaugurano il nuovo corso di Bolsonaro
San Paolo – Squadre di tagliaboschi hanno occupato un territorio appartenente a una comunità indigena nello Stato di Parà, nel Nord dell’Amazzonia brasiliana. Quasi l’inaugurazione, molto pratica, dell’era Jair Bolsonaro e delle sue conseguenze. La situazione nella zona è diventata particolarmente tesa, con “seri rischi di conflitto” fra i due gruppi, come ha reso noto la Fondazione Nazionale per gli Indigeni, a cui lo stesso presidente ha revocato la competenza sull’identificazione e la demarcazione dei territori indigeni. Secondo il quotidiano Estado de Sao Paulo, i boscaioli hanno occupato vari terreni appartenenti ai comuni di Uruara e Medicilandia, all’interno della riserva indigena di Ararà, un territorio di 274mila ettari attribuito alle comunità indigene nel 1991, durante il governo di Fernando Collor de Mello. La Funai ha annunciato che un gruppo di suoi funzionari è stato inviato sul posto “per accompagnare la situazione”. Nel marzo dell’anno scorso, una azione congiunta della Funai e della Polizia federale ha portato allo smantellamento di varie lottizzazioni illegali di terre nella riserva, vicino al percorso dell’autostrada transamazzonica. Ma “qualcosa” fa pensare alle imprese di sfruttamento del legname amazzonico che la situazione torna a essere loro favorevole. Bolsonaro, del resto, ha fretta di confermare i primi provvedimenti del “nuovo corso”, dalle “purghe” nell’amministrazione pubblica, al controllo sulle Ong. Operativamente, il governo non è ancora entrato in funzione, ma già 300 funzionari della Casa Civil (dicastero che coordina l’esecutivo) sono stati licenziati, colpevoli di essere ritenuti vicini al Partito dei Lavoratori di Lula e Rousseff. D’altra parte, il presidente ha disposto che il potere esecutivo controlli le attività delle organizzazioni non governative e degli organismi internazionali. La segreteria di governo (organismo con rango ministeriale) sarà incaricata di “sorvegliare, coordinare, monitorare e accompagnare le azioni e attività degli organismi internazionali e delle organizzazioni non governative nel territorio nazionale”.