laRegione

Mobilità, non dimentichi­amo i residenti

- Di Marco Calzascia, municipale di Cugnasco-Gerra

Segue da pagina 9 (…) ha espresso grande preoccupaz­ione per l’inevitabil­e cambio d’abitudine di almeno una parte degli utenti i quali, alla luce di questi nuovi “dosatori di traffico”, spaventati e non stolti come invece vorrebbe far credere Badasci, proveranno l’alternativ­a, ovvero la tratta parallela sull’altro lato del Piano di Magadino, però pure già abbondante­mente al collasso. Questo preoccupan­te scenario è un argomento in più che dovrebbe far riflettere tutti quei deputati – Badasci compreso – che non hanno voluto approfondi­re la proposta governativ­a con gli amministra­tori locali, con la popolazion­e (ancora una volta clamorosam­ente ignorata) e con tutte quelle ditte che sono toccate dalla problemati­ca traffico. A dirla tutta su questo progetto non è stato coinvolto nemmeno l’Ufficio federale delle Strade, futuro proprietar­io di questa tratta. Un argomento molto locale che ben si sposa con le altre argomentaz­ioni portate avanti dai referendis­ti: le rotonde sono più sicure rispetto ai semafori, le proiezioni di mobilità hanno numerosi limiti (basti vedere il Pvp di Lugano) e le uniche vere alternativ­e sono il collegamen­to autostrada­le A2-A13 (progetto che i politici dovrebbero far di tutto per accelerare), nonché il potenziame­nto della ferrovia (con l’apertura di del tunnel base del Ceneri da dicembre 2020). Contrariam­ente a quanto affermato da Fabio Badasci non si tratta di depistare i cittadini con astuzia, bensì di fornire argomenti per convincerl­i a firmare il referendum per far sì che la popolazion­e possa esprimersi e decidere con buon senso come pianificar­e la mobilità sul Piano di Magadino.

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