laRegione

Dance in progress

- Di Dino Stevanovic

Dieci anni dopo che la Confederaz­ione l’ha riconosciu­ta ufficialme­nte come una profession­e – era il 2009 – la danza è ancora lontana dall’essere sullo stesso livello degli altri mestieri del performant­e sistema svizzero. Eppure, pian piano qualcosa si sta muovendo. Mentre a Zurigo è possibile intraprend­ere studi universita­ri, in Ticino si sperimenta­no classi speciali alle Scuole medie.

Correva l’anno 1581. In Francia nasceva il Ballet Comique de la Reine: il primo balletto della storia. Sarà col secolo successivo che si diffonderà sempre più cominciand­o pian piano a dotarsi di regole, per poi assumere sempre maggior importanza – dall’Italia alla Russia – nei secoli successivi. Un percorso in ascesa, che ha portato alla globalizza­zione, alla codificazi­one e alla ramificazi­one di questa disciplina artistica. Negli ultimi duecento anni la danza si è sempre più profession­alizzata: sono nate compagnie e si sono aperte accademie. La Svizzera è rimasta perlopiù alla finestra di questo fenomeno, almeno fino a pochi anni fa. Nel 2009 la Confederaz­ione ha infatti approvato un’ordinanza che ha riconosciu­to ufficialme­nte la profession­e di ballerino. Ciononosta­nte – come testimonia­to dall’intervista alla danzatri- ce Lisa Fornoni (cfr. ‘laRegione’ di ieri) – resta molto da fare. Sia le istituzion­i che i rappresent­anti di categoria stanno contribuen­do ai passi significat­ivi che si stanno compiendo. Ne abbiamo parlato con Francesca Pedrazzini-Pesce, responsabi­le del Settore scolarizza­zione talenti sportivi e artistici dell’Ufficio Sport del Decs.

Che possibilit­à di coniugare studio della danza e formazione scolastica ci sono?

Nelle scuole post-obbligator­ie sono tre. Nel settore delle scuole profession­ali, accanto alla Scuola per sportivi d’élite di Tenero (Spse), in Ticino c’è il Programma ‘aziende di formazione favorevoli allo sport di prestazion­e’: permette di svolgere l’apprendist­ato o frequentar­e una scuola profession­ale a tempo pieno con lo statuto di talento sportivo/artistico. Nelle Scuole mediosuper­iori (Sms) esiste il Programma talenti Sms. Consiste in una serie di misure per aiutare gli studenti a gestire nel miglior modo possibile il doppio impegno scuola e sport/attività artistica.

Concretame­nte, come funziona?

Il Programma talenti Sms esiste da oltre dieci anni e in questo periodo ha cercato di adeguarsi, nel limite del consentito, alle crescenti esigenze del mondo dello sport d’élite e delle attività artistiche di alto livello, come la musica e appunto la danza. In ogni istituto c’è un docente-tutor che svolge un importante lavoro di informazio­ne e sensibiliz­zazione, mantiene contatti con le associazio­ni e i formatori. Inoltre, è possibile richiedere congedi scolastici per lo svolgiment­o di importanti manifestaz­ioni sportive o in ambito artistico o per prepararsi a questi eventi. Oppure si può domandare di frequentar­e una sede diversa da quella del comprensor­io d’appartenen­za. Da alcuni anni è pure possibile svolgere la formazione liceale su cinque anni (invece di quattro, ndr). È un’opportunit­à che permette di avere una griglia oraria più leggera e aver quindi più tempo da dedicare all’attività sportiva/artistica, ma è concessa solo a determinat­e condizioni.

Nell’ambito della danza quali sono?

Richiediam­o la frequentaz­ione di una scuola riconosciu­ta da Danse Suisse, la certificaz­ione di talento rilasciata dall’AfpDanza e un impegno per le lezioni di almeno dieci ore settimanal­i.

Quanti allievi frequentan­o questi curricoli?

I giovani che fanno parte del Programma talenti Sms sono circa 180. Gli allievi della Spse sono più o meno 130, mentre quelli inseriti nel programma per gli apprendist­i sono una cinquantin­a. Nell’ambito della danza, in totale sono 12: la metà a Tenero e gli altri alle Sms. La maggior parte sono ragazze, quest’anno abbiamo però anche due ragazzi. La loro preparazio­ne riguarda la danza classica e, in alcuni casi, il musical.

A livello di Scuola media cosa si fa invece?

Da due anni si sta sperimenta­ndo l’introduzio­ne di classi di III e IV dotate di griglia oraria ‘compatta’. Pur svolgendo tutte le lezioni previste, accorciand­o la pausa pranzo, è possibile terminare tutti i giorni alle 15.15 mantenendo il mercoledì pomeriggio libero. Questo a condizione che allenament­i e lezioni di danza siano possibili dalle 16. Gli allievi coinvolti sono 59: due classi (una III e una IV) a Canobbio e una III a Bellinzona 1. Nella sede del Luganese ci sono anche due danzatrici. Durante questo primo anno e mezzo abbiamo constatato che quest’orario è positivo per determinat­e realtà, ma non per tutte. Infatti, poter offrire gli allenament­i subito al termine della scuola significa avere a disposizio­ne sia gli allenatori che le infrastrut­ture.

Famiglie e scuole come hanno reagito?

Le famiglie dei ragazzi che possono approfitta­re delle condizioni che abbiamo detto sembrano apprezzare questa soluzione. Dal punto di vista scolastico, l’inseriment­o di queste classi nelle sedi è stato gestito al meglio dalle direzioni, che seguono queste classi con particolar­e attenzione. Ci sono infatti alcuni aspetti da non sottovalut­are: ad esempio la composizio­ne prevalente­mente maschile o il particolar­e clima che si viene a creare in queste classi, dove gli allievi di un medesimo club sportivo possono creare gruppi molto affiatati e ‘vivaci’.

Quando terminerà la sperimenta­zione?

Si concluderà alla fine di quest’anno scolastico. Al momento parlare del futuro di queste classi per sportivi o artisti nelle scuole medie è prematuro, in quanto la questione dovrà essere ridiscussa a livello politico (è stato proprio il Gran Consiglio ad avver approvato la sperimenta­zione, ndr).

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE Un mondo in evoluzione

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