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Il Fat: medico del traffico inutile e costoso

Censi: interpelle­rò la deputazion­e ticinese a Berna

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Non si placa la polemica intorno alla figura del medico del traffico: a far discutere sono in particolar­e le sue fatture, piuttosto salate. Stavolta a scendere in campo è il Fat, il Fronte automobili­sti Ticino, associazio­ne che nei mesi scorsi si è battuta con successo contro l’aumento delle imposte di circolazio­ne dovuto al nuovo sistema di calcolo degli ecoincenti­vi. Il medico del traffico dunque, una figura “già contestata dal Fronte automobili­sti Ticino tempo fa, ma sulla quale la politica non si è mai soffermata”, ricorda il Fat in una nota. Davanti a questo specialist­a “devono presentars­i i conducenti che secondo la legge hanno commesso un’infrazione grave, quella legge chiamata ‘Via Sicura’, quella legge che oggi condanna un conducente (che nella maggior parte dei casi concretame­nte non ha arrecato danno a nessuno) più severament­e di un omicida o di uno stupratore”, rileva l’associazio­ne. Per la quale “la figura del medico del traffico, altamente discutibil­e, sarebbe l’autorità preposta a giudicare la futura abilità di un conducente a tornare alla guida”. Il problema “che oggi fa discutere, oltre alle innumerevo­li segnalazio­ni dei cittadini che si sono sentiti trattati come criminali da questo dottore, è la tariffa che applica, oltre mille franchi per meno di 20 minuti di visita. Scandaloso per chi è tenuto a pagarli, ma altrettant­o scandaloso per qualunque lavoratore che si guadagna onestament­e uno stipendio”. Per operare come medico del traffico “è necessaria un’abilitazio­ne su criteri imposti dalla Confederaz­ione che richiede due anni di formazione, per questo motivo di medici abilitati (livello 4) ve n’è uno solo” in Ticino: una dottoressa “che ha trovato una vera e propria miniera d’oro nelle tasche degli automobili­sti ticinesi. A mille franchi ogni 20 minuti chi non lo farebbe?”. Va pur detto che la tariffa è prevista dalla legge. Per l’associazio­ne “è ora che la politica federale faccia ordine e metta un freno a questa situazione, gli automobili­sti sono sufficient­emente tartassati e non hanno intenzione di fare beneficenz­a ulteriore a questa figura tanto inutile quanto cara”. Dice il coordinato­re del Fat Andrea Censi: «Intendo sottoporre la questione alla deputazion­e ticinese alle Camere, perché elabori un atto parlamenta­re per modificare le disposizio­ni di ‘Via Sicura’ al riguardo».

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TI-PRESS Fatture contestate

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