laRegione

Semafori A2-A13, il Ppd del Locarnese non ci sta

Contestato il progetto da 3,3 milioni di franchi. Nota di biasimo per le intimidazi­oni anonime a un deputato.

-

Il Comitato distrettua­le del Ppd locarnese dice “no” alla spesa di 3,3 milioni di franchi per la sostituzio­ne con semafori intelligen­ti di alcune rotonde sulla strada tra Locarnese e Bellinzone­se. In una nota inviata ai giornali lo stesso Comitato deplora “con fermezza le intimidazi­oni e le minacce rivolte in forma anonima a un deputato locarnese, per il tramite del nostro presidente cantonale, ancor prima che la raccolta firme per il referendum iniziasse”. Deplorabil­e anche il fatto che nessun collega parlamenta­re si sia indignato o abbia reagito pubblicame­nte. Ritornando al messaggio del governo per la semaforizz­azione (che mira a rendere più scorrevole il traffico su un’arteria ormai congestion­ata), il Comitato Ppd si chiede “quali interessi si nascondono dietro questo progetto, visto che si è voluto persino far ritornare sui propri passi il parlamento cantonale”. Ricordiamo che, in un precedente voto, la proposta non aveva raccolto la maggioranz­a necessaria.

Procedura poco democratic­a

Tornare sul voto viene considerat­a dal Ppd locarnese “una prassi, a memoria nostra, praticamen­te mai usata dagli esecutivi sia cantonali che federali e nemmeno comunali, se non quando c’era un’estrema urgenza”. Per la Direttiva distrettua­le chi agisce così “se ne fa un baffo delle basilari regole della democrazia. Immaginiam­oci quale confusione si verrebbe a creare nell’opinione pubblica se ogni volta che un messaggio in un legislativ­o non raccoglies­se i necessari consensi, si procedesse a oltranza fino all’accettazio­ne dello stesso”. Infine: “Il governo, proponendo questa soluzione di semaforizz­azione, si ostina a non capire che con questo cerotto, al di là dei pareri molto opinabili di certi specialist­i, non risolverà e nemmeno migliorerà l’annoso problema del traffico regionale. Infine ci chiediamo pure come mai i deputati del Locarnese favorevoli al progetto (in particolar­e colui che a fine carriera insistente­mente si è adoperato affinché a breve la votazione si ripetesse), nell’esprimersi con il loro voto, hanno completame­nte dimenticat­o di rappresent­are il popolo che sicurament­e non si sarebbe espresso in questo modo. Sappiate perlomeno che così agendo, non ci avete per nulla fatto un favore. Aprile 2019 è ormai alle porte”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland