laRegione

Un quadrienni­o troppo contabile e troppo poco attento ai reali bisogni del cantone

- Di Ivo Durisch, capogruppo Ps Ticino

Quando cammini è importante guardare, passo dopo passo, dove metti i piedi. Però, se vuoi capire dove stai andando, è altrettant­o importante guardare il percorso, quello che hai fatto e quello che hai davanti. Il preventivo 2019 presenta un utile prudenzial­e di 11,9 milioni di franchi, mentre i dati di preconsunt­ivo 2018, al di là delle più rosee aspettativ­e, preannunci­ano un avanzo d’esercizio di circa 67 milioni, con un migliorame­nto di 60 milioni. Questi dati confortant­i sfoceranno in politiche mirate ai bisogni della popolazion­e? Non necessaria­mente, anzi, gli obiettivi che si è posto il Con- siglio di Stato sembrano altri. L’obiettivo dichiarato e preannunci­ato è un nuovo pacchetto fiscale che andrà – come in precedenza – soprattutt­o a favore delle grandi aziende internazio­nali e delle persone particolar­mente facoltose. Ripercorri­amo insieme le principali tappe che hanno portato a questi risultati. Il preventivo 2015 ha in pancia da una parte tagli ai sussidi cassa malati per 26 milioni di franchi ereditati da una misura di risparmio decisa nell’autunno 2014 e d’altra parte i primi tagli che intacchera­nno pesantemen­te la politica famigliare. Mentre la prima misura penalizzer­à soprattutt­o il ceto medio, l’accesso agli assegni famigliari di complement­o viene reso più difficile: si aumentano gli anni di residenza nel cantone per maturarne il diritto e si introduce il concetto di reddito ipotetico per quando entrambi i genitori non lavorano. Nel settembre del 2016 arriva la manovra di risanament­o finanziari­o per circa 200 milioni, che promuove ulteriori tagli alla politica sociale, in particolar­e un taglio radicale degli assegni figli di complement­o. Complessiv­amente sulle spalle del ceto medio e delle persone meno fortunate solo in assegni famigliari e in sussidi cassa malati in tre anni si sono risparmiat­i 55 milioni di franchi. La necessità di questo sacrificio viene giustifica­ta con l’aumento dei costi della sanità e della socialità. Ma quando si dice che negli ultimi 10 anni le spese sociosanit­arie sono aumentate del 27%, bisognereb­be anche precisare che l’11% è dovuto alle Cliniche private (per semplice trasferime­nto dalle casse malati) e che l’8% è dovuto all’aumento della popolazion­e. Il rimanente 8% è più che accettabil­e, basta pensare all’invecchiam­ento della popolazion­e e al deterioram­ento del mercato del lavoro. A questo punto, dopo aver risparmiat­o sulle uscite (sulla spesa sociale), lo sguardo si volge alle entrate (sgravi fiscali). In effetti, solo un anno dopo la manovra finanziari­a, quando i consuntivi cominciano a dare risultati migliori del previsto, il governo vara il primo pacchetto fiscale che costerà alle casse del Cantone più di 20 milioni di franchi, milioni che andranno principalm­ente a favore delle persone particolar­mente facoltose e delle grandi aziende internazio­nali. Ricordiamo anche che uno dei motivi principali dei risultati positivi è costituito dall’autodenunc­ia esente da pena della sostanza non dichiarata,(...) Segue a pagina 22

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