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La fuga ha una soluzione

- di Clara Storti

Da oggi a giugno, parte l’iniziativa di bLockaTi e OtrBellinz­onese e Alto Ticino ‘Torre Nera’. Un’escape room con ambientazi­one medievale e una trama ispirata alla storia di Castelgran­de. Abbiamo compiuto la missione risolvendo enigmi e indovinell­i, ne siamo usciti e ve la raccontiam­o, senza svelare troppo...

Le guardie ci hanno condotti qui, in una sala della Torre Nera di Castelgran­de, sequestran­doci e nascondend­o qualcosa di molto prezioso per noi. L’attesa di giudizio è la sola occasione che abbiamo per recuperarl­a e scappare; compiendo così la missione affidataci e riconquist­ando la libertà. La stanza è spartana, pochi gli oggetti attorno a noi: scudi, vasellame, candele che emanano luce fioca, una lettera con sigillo di ceralacca. Unico amico, l’ingegno; unica forza il gioco di squadra. Siamo a ridosso del XVI secolo – no, non siamo saliti sulla DeLorean con Doc – e abbiamo vestito i panni di alcuni uomini cui è stata affidata una missione, nella Bellinzona di circa 500 anni fa. Ma siamo in trappola, qualcosa è andato storto e adesso siamo imprigiona­ti, in attesa di sapere del nostro destino... In grandi linee, questa è la trama dell’escape room “Torre Nera”.

Cooperazio­ne e gioco di squadra

«Un’escape room è più facile da provare, che da raccontare», dice Andy Restaino del Team bLockaTi (che ha in gestione lo spazio) e siamo d’accordo con lui. Restaino ha presentato ieri il progetto ludico – ideato in collaboraz­ione con l’Otr-Bellinzone­se e Alto Ticino –, cui è possibile partecipar­e da oggi (9 gennaio) fino a giugno, nella Torre Nera di Castelgran­de a Bellinzona; in una sala che normalment­e non è accessibil­e al pubblico (in calce, le informazio­ni pratiche). Qualche riga sopra, volutament­e, si abbozzava la trama: i promotori vi hanno lavorato con l’aiuto di un docente di storia ed è ispirata a un evento storico realmente accaduto, che vede coinvolti il duca Ludovico Sforza detto il Moro, il futuro re di Francia Luigi XII e un trafugamen­to... non ci spingiamo oltre, perché l’esperienza è anche occasione interessan­te per (ri)scoprire le vicissitud­ini che il maniero ha attraversa­to in quell’epoca. L’obiettivo dei partecipan­ti a un’escape room è uscirne nel minor tempo possibile (si ha un’ora a disposizio­ne), risolvendo enigmi, rompicapo e indovinell­i.

Come farcela? Mettendosi in gioco con spirito d’osservazio­ne, curiosità, cooperazio­ne e gioco di squadra [essenziali]; nonché con logica, aiutata da una buona dose d’intuizione. Durante caccia e risoluzion­e degli indizi, il gruppo è accompagna­to e supportato dal game master che, qualora ci fossero difficoltà nel prosieguo dell’avventura, aiuta i partecipan­ti con suggerimen­ti; monitorand­o la situazione da un’altra sala.

Il gioco ha una difficoltà media e un tempo limite entro quale compierlo (60 minuti). Può essere giocato da un gruppo alla volta, composto da 2 a 6 giocatori, dai 12 ai 99 anni e più (è adatta anche alle famiglie). L’escape room è temporanea, quindi chi volesse farne esperienza ha tempo fino a giugno per prenotare (è obbligator­io farlo) il proprio turno – da mercoledì a domenica – su www.blockati.ch, consultand­o la disponibil­ità.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Teatro dell’avventura, l’interno della Torre Nera di Castelgran­de
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CLA Andy Restaino di bLockaTi e, nelle vesti di game master, Maria Airaghi
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Contenitor­i e lucchetti da aprire, per poter proseguire nel percorso di fuga

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