Un unicum in Svizzera, in tutta sicurezza
“Torre Nera” a Castelgrande è un unicum in Svizzera, infatti è la prima escape room allestita negli interni di un maniero. L’iniziativa rientra nel progetto di valorizzazione del patrimonio culturale, portato avanti anche per quest’anno dall’Otr-Bellinzonese e Alto Ticino. «La realtà ticinese è fresca e l’interesse è esponenziale», così Restaino ha descritto il fenomeno – in crescita – ‘escape room’ alle nostre latitudini. Una realtà presente sul territorio dal 2016, grazie al Team bLockaTi che ha introdotto il gioco a Giubiasco, e che oggi non è l’unico gruppo che propone quest’attività. Attualmente, sono circa una decina le camere, fra Giubiasco, Taverne e Lugano, proposte da più associazioni. La tipologia del giocatore? «Statisticamente, rientra nella fascia d’età tra i 25 e i 35 anni, con una certa prevalenza del pubblico femminile». Il gioco sempre più spesso è proposto anche dalle aziende ai propri dipendenti come attività di team building. Nata originariamente come esperienza virtuale, da alcuni anni a questa parte, l’escape room è stata trasposta nella realtà, con svariate trame di gioco. Lo scriviamo con cognizione di causa: giocarla realmente mette in circolo l’adrenalina e chiama in causa l’interazione con i propri compagni di squadra. Sul fronte rischi, tutte le misure e precauzioni sono state prese (come ad esempio le candele a Led sparse nella stanza). «La sicurezza non è sottovalutata; l’ambiente in cui ci troviamo è una sala riunioni e possiede già tutti i dispositivi di prevenzione», rassicurano i promotori, sollecitati anche in seguito ai recenti fatti di cronaca accaduti in un’escape room in Polonia, dove un incendio è stato fatale per alcuni partecipanti.