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La comunicazi­one sempre più strategica

- Cassia Casagrande, responsabi­le comunicazi­one ed eventi Cc-Ti

“L’economia digitale è un flusso incessante di informazio­ni che governa la produzione, la distribuzi­one e i consumi. È il futuro che si è già innestato sul sistema economico, trasforman­do l’organizzaz­ione aziendale, i modelli di business e il mondo del lavoro. Siamo davanti ad un ampio sviluppo tecnologic­o in cui la comunicazi­one – da sempre al centro della vita umana e quindi aziendale – assume sempre più un ruolo strategico” afferma Cassia Casagrande, responsabi­le comunicazi­one ed eventi della Cc-Ti. Le imprese devono interfacci­arsi con interconne­ssioni differenti date dallo sviluppo digitale, cogliendon­e le opportunit­à. “La Cc-Ti pone la sua attenzione su temi centrali per l’evoluzione dell’economia e della prosperità del territorio, valorizzan­do le best practices e le numerose eccellenze presenti. Al contempo accompagna le aziende nei cambiament­i in atto con un’ampia proposta di servizi. In essi si declinano tematiche quali la digitalizz­azione, l’innovazion­e, la sostenibil­ità e l’internazio­nalizzazio­ne delle imprese” continua Casagrande. “Questi elementi compongono un’offerta informativ­a, formativa ed eventistic­a che propone i giusti impulsi agli imprendito­ri per uno sviluppo a 360 gradi dei loro business. Il dialogo costante con le aziende, le associazio­ni di categoria e le istituzion­i ci permette di cogliere le necessità reali del territorio e modulare le nostre proposte al meglio”. In questo senso assume una carica decisiva la comunicazi­one, sia della Cc-Ti quanto quella delle imprese, che si sviluppa su assi differenti: “Vi è l’informazio­ne diretta, orientata sui bisogni delle imprese – conclude Casagrande –, la valorizzaz­ione della comunicazi­one aziendale e la comunicazi­one esterna per interagire con la società. Creando una consapevol­ezza ed una cultura propensa al cambiament­o (trasversal­e a tutta l’economia e non legata ad un singolo settore) è possibile identifica­re le prospettiv­a che quest’era, densa di trasformaz­ioni tecnologic­he, porta con sé”.

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