Rallentamento congiunturale in vista secondo Raiffeisen
L’economia svizzera crescerà quest’anno in modo nettamente meno marcato che nel 2018: lo affermano gli economisti di Raiffeisen, che prevedono una progressione del prodotto interno lordo (Pil) dell’1,2%, contro il +2,5% stimato per l’anno appena concluso. Il dato per il 2019 diffuso dalla banca cooperativa si situa nella parte bassa dei pronostici avanzati finora dai vari istituti: quelli più attuali si muovono grosso modo fra il +1,2% e il +1,7%. In un comunicato gli specialisti di Raiffeisen motivano la loro prudenza con il rallentamento congiunturale osservato a livello internazionale, le incertezze geopolitiche quali la Brexit e la vertenza commerciale fra Stati Uniti e Cina, nonché le nuove discussioni sulla stabilità dell’eurozona. Stando al capoeconomista di Raiffeisen Martin Neff il rallentamento va comunque relativizzato, tenendo conto del fatto che il 2018 è stato un anno particolarmente dinamico. Secondo Neff nel 2019 peserà comunque anche il rafforzamento del franco: il corso dell’euro sarà a 1,09 e quello del dollaro a 0,96. Queste tendenze non mancheranno di lasciare il segno sulle esportazioni, che progrediranno dello 0,6%, contro il +1,4% del 2018. Anche il settore del turismo, che si era appena ristabilito, rischia di tornare ad essere penalizzato. In frenata sarà pure un altro motore della crescita, i consumi privati, che vedranno l’incremento scendere dal +1% al +0,9%. Un’evoluzione che si spiega con il rallentamento dell’immigrazione e con l’invecchiamento della popolazione. Il tasso di disoccupazione è atteso al 2,8%, dopo il 2,6% del 2018, e l’inflazione dovrebbe rimanere stabile all’1 per cento.