Kim da Xi prima di Trump
Il leader nordcoreano a Pechino in vista del possibile secondo incontro con il presidente Usa
La Cina vuole un ruolo nella cosiddetta ‘distensione’ tra Pyongyang e Washington. Il negoziato sul nucleare resta però in sospeso.
Pechino – Prima passa da noi. Prima cioè di un secondo incontro con Donald Trump, è bene che Kim Jong-un si faccia vedere a Pechino. E infatti il capo nordcoreano è arrivato ieri nella capitale cinese su invito del presidente cinese Xi Jinping, per la quarta volta. Secondo la stampa ufficiale cinese, la consultazione della Cina prima di un faccia a faccia tra i presidenti nordcoreano e statunitense “sta diventando una sorta di tradizione”, come ha rilevato il ‘Global Times’. Con tutto che Kim e Trump si sono incontrati una sola volta, sinora. Il quotidiano nato da una costola del ‘Quotidiano del Popolo’, voce del Pcc, si è spinto oltre, indicando per la Corea del Nord un 2019 paragonabile al 1979, anno del ristabilimento delle relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti. La missione durerà quattro giorni, ma la sua agenda non è stata resa nota. Kim è partito con la moglie Ri Sol-ju e con funzionari di vertice come Kim Yong-chol (a capo dei negoziati con gli Usa) e il ministro degli Esteri Ri Yong-ho. La delegazione è arrivata in tarda mattinata a Pechino, nel giorno ritenuto essere quello del 35º compleanno del “comandante supremo”. Durante il soggiorno, è ragionevole che Kim provi a rafforzare il sostegno della Cina, principale alleato economico e politico, nell’approccio negoziale con Trump, utile anche per Pechino che potrebbe farlo pesare nel dossier sul commercio con gli Usa. Kim è giunto a Pechino quando le delegazioni ministeriali di Cina e Usa erano impegnate a negoziare una soluzione della guerra commerciale: il portavoce del Ministero degli esteri Lu Kang ha però affermato che i due eventi diplomatici nello stesso giorno “non erano intenzionali”. Dopo l’arrivo alla stazione Nord di Pechino del treno verde blindato usato dalla leadership nordcoreana, un lungo corteo di auto si è diretto verso la Diaoyutai State Guesthouse, dove sono ospitati i dignitari stranieri in visita. Nel suo discorso di Capodanno, Kim aveva ribadito la volontà di bloccare la produzione di armi nucleari e di incontrare Trump in ogni momento, minacciando però un cambio di rotta di fronte al mantenimento delle sanzioni contro il Nord. A Singapore, le parti siglarono la dichiarazione congiunta che prevedeva, a fronte di un impegno sulla sicurezza a favore del Nord, la “completa denuclearizzazione” della penisola. Da allora, i negoziati si sono arenati sulla richiesta di Washington dell’irreversibilità della denuclearizzazione, mentre Pyongyang spingeva per l’allentamento delle sanzioni.