Altro che Russia, è stato un ventenne a piratare i dati dei politici tedeschi
Berlino – Non erano i russi. A compiere il massiccio furto di dati informatici ai danni di politici e personaggi pubblici tedeschi è stato un ventenne, appassionato di computer. E che probabilmente simpatizza per la destra (avendo escluso dai suoi bersagli solo Alternative für Deutschland), anche se gli inquirenti non hanno voluto confermarlo. Fermato dalla polizia, lo studente dell’Assia ha confessato di essere l’artefice della pubblicazione su Twitter di dati personali di centinaia di politici e personaggi famosi (994 vittime, secondo l’ultima cifra resa nota) compresi quelli di Angela Merkel e del presidente FrankWalter Steinmeier. “Ho agito da solo”, ha anche detto, operando da casa dei genitori, e senza avere una formazione particolare nel settore. Niente servizi stranieri, niente Russia dunque. Una ragazzata. Ma cosa ha spinto il giovanissimo hacker, già rimesso in libertà ma sotto sorveglianza? Gli inquirenti non hanno dato troppo peso alle sue parole, ma si sa che il ragazzo avrebbe detto di “provare rabbia per le esternazioni dei politici”. Una vendetta adolescenziale, se tale si confermerà, che ha messo in scacco i servizi di sicurezza informatica e fatto esplodere un dibattito sulla vulnerabilità della democrazia tedesca, in corso da giorni. Numeri di telefono e cellulari, indirizzi mail, conti in banca e carte di credito, perfino contratti di affitto, chat e corrispondenze: tutto materiale riversato nel social network a dicembre fino alla rivelazione pubblica dell’accaduto.