Palestra, il giusto prezzo
Comune di Terre di Pedemonte e Patriziato dovranno accordarsi sul sedime
Dopo l’approvazione del credito di progettazione di massima di 160mila franchi, si aprono ora le trattative sulle modalità di cessione del fondo
Palestra multiuso con annesso rifugio della Protezione civile, il dado è tratto. Con l’approvazione, a dicembre, del credito per la progettazione di massima da parte del legislativo di Terre di Pedemonte, si potrebbe pensare che il fatidico primo colpo di piccone, per questa struttura attesa da decenni dalla comunità, sia ormai dietro l’angolo. In realtà, però, le cose non stanno proprio così. Prima di poter calcare il pavimento della nuova sala sportiva, ci saranno ancora da superare alcuni ostacoli procedurali. Abbiamo chiesto al sindaco del Comune, Fabrizio Garbani Nerini, di fare il punto alla situazione. «Prima di tutto spero che il voto unanime del Consiglio comunale sul progetto di massima sancisca anche il consenso politico a favore dell’opera. Non mi immagino davvero che qualcuno possa lasciarci spendere il denaro per il concorso e la progettazione per poi magari farsi avanti con argomentazioni contrarie solo al momento del credito di costruzione, in modo del tutto irrazionale. Non penso tanto a chi è attivo politicamente, bensì a qualche raro singolo cittadino azzeccagarbugli che ogni Comunità deve, non di rado, sopportare». C’è poi il problema dell’accordo non ancora concretizzato con il Patriziato generale delle Terre di Pedemonte e Auressio, tuttora proprietario del sedime. Le prime trattative, avviate già dalla precedente Amministrazione patriziale, non hanno sortito un rapido esito positivo. Con i nuovi vertici, il discorso è stato ripreso ma anche in occasione dell’ultima seduta di legislativo c’è stato chi, in sala, ha criticato l’atteggiamento poco conciliante del Patriziato. «Il diritto del Comune di potere disporre del sedime è sancito dall’apposito vincolo iscritto nel Piano regolatore, cresciuto in giudicato da molti anni. Questo non può venire rimesso in discussione, per cui siamo tranquilli. Occorrerà ancora accordarsi sulle modalità di cessione del fondo (attualmente il Municipio preferisce la cessione, mentre il Patriziato propende per un diritto di superficie a lungo termine) e sul compenso economico (per calcolare il quale occorre tenere presente che l’area in oggetto era forestale prima del dissodamento legato al vincolo pianificatorio, dunque di valore trascurabile).
Stabilire la superficie necessaria
L’accordo con il Patriziato permetterà, in seguito, di proseguire l’iter e di presentare il credito di progettazione definitiva dell’opera. «Con il progetto di massima potremo definire esattamente la superficie da richiedere al Patriziato. Non è infatti detto che i bisogni reali coincidano con l’intero fondo previsto a Pr. Una volta definita l’estensione cercheremo di trovare con il Patriziato una soluzione concordata da presentare al Consiglio comunale insieme alla richiesta di credito per il progetto definitivo o, al più tardi, insieme alla richiesta del credito di costruzione». Quanto alla consegna alla cittadinanza del nuovo palazzetto sportivo, «preferiremmo non sbilanciarci troppo per non rimanere delusi. Stiamo costituendo un team di progettazione completo che dovrebbe facilitare dal profilo tecnico l’avanzamento dell’opera in tempi ragionevoli. Sono ottimi pure i contatti con la Sezione del militare e della protezione della popolazione. Speriamo di passare alla progettazione definitiva tra alcuni mesi e alla richiesta del credito di costruzione verso la fine della legislatura, nella primavera 2020. Ma la prima scadenza è più certa della seconda, visto che per richiedere il credito di costruzione dovremo prima avere sul tavolo la licenza edilizia cresciuta in giudicato». Capitolo costi, «l’investimento netto sopportabile senza troppa fatica si aggira sui 4 milioni di franchi, o qualcosa in più a seconda dell’andamento di altri investimenti comunali. I costi lordi potranno essere maggiori. Da questi occorrerà poi dedurre gli importanti finanziamenti cantonali per l’infrastruttura PCi ed eventuali contributi secondo la Legge sulla perequazione, che al momento non possiamo ancora quantificare con esattezza».