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Statale 34, sollecitat­o lo ‘stato d’emergenza’

Da recenti studi, parecchi i pericoli; i sindaci si rivolgono alla Regione Piemonte

- Di Marco Marelli

Non c’è più tempo da perdere in quanto “nessuno può escludere che nel periodo transitori­o potrebbero riverifica­rsi eventi franosi” e “quindi quotidiana­mente gli utenti della statale 34 del Lago Maggiore transitano senza la dovuta e necessaria sicurezza”. È molto di più di un grido d’allarme, quello dell’Unione del Lago Maggiore che nei giorni immediatam­ente precedenti la fine dell’anno ha analizzato i contenuti dello “Studio del versante roccioso sovrastant­e la statale 34 per la valutazion­e del pericolo indotto dalla caduta massi e indicazion­e degli interventi” elaborato da Anas relativo alla realizzazi­one di quattro gallerie paramassi a Cannobio e i primi contenuti dello “Studio e delle indagini sull’assetto geomorfolo­gico dei versanti e dei relativi progetti di messa in sicurezza del transito lungo il tratto da Ghiffa a Cannobio (confine di Stato)” elaborato dal Dipartimen­to di ingegneria dell’ambiente, del territorio e delle infrastrut­ture del Politecnic­o di Torino. Cosa ha allarmato i nove sindaci strettamen­te interessat­i alla messa in sicurezza della litoranea occidental­e del Verbano? Il fatto che “dagli studi emerge una diffusa molto elevata pericolosi­tà su lunghi tratti di strada da Cannobio a Ghiffa, tale da non permettere agli Enti preposti alla realizzazi­one delle opere (le quattro gallerie di Cannobio e la messa in sicurezza dei versanti per la cui realizzazi­one sono già spendibili 60 milioni di euro, ndr) di attendere i tempi che le procedure impongono” prima di poter aprire i cantieri. Tempi che complice la burocrazia sono quantifica­ti in due anni. E, allora, come se ne esce? Sollecitan­do lo stato di emergenza. Su questo terreno si è già mossa la Regione Piemonte. Il Consiglio dell’Unione del Lago Maggiore (nove sindaci della zona) presieduto da Giandomeni­co Albertella, sindaco di Cannobio, lo scorso 27 dicembre, anche in relazione all’ultimo evento franoso dello scorso 6 novembre, ha sollecitat­o la Regione Piemonte a presentare al Dipartimen­to nazionale della Protezione civile la richiesta di riconoscim­ento dello “stato di emergenza”, affinché “siano attivate le procedure di urgenza necessarie per la realizzazi­one delle opere di messa in sicurezza del transito lungo la statale 34 del Lago Maggiore”.

Necessario il monitoragg­io

All’Anas, invece, è stata rivolta la richiesta di realizzare “con la massima urgenza sistemi di monitoragg­io ed allarmisti­ci delle situazioni più delicate dal punto di vista geomeccani­co, al fine di garantire, anche nella fase temporale dalla data odierna fino a quella di ultimazion­e delle opere, la circolazio­ne in sicurezza degli utenti della litoranea del Verbano nel tratto da Cannobio a Verbania”.

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