Statale 34, sollecitato lo ‘stato d’emergenza’
Da recenti studi, parecchi i pericoli; i sindaci si rivolgono alla Regione Piemonte
Non c’è più tempo da perdere in quanto “nessuno può escludere che nel periodo transitorio potrebbero riverificarsi eventi franosi” e “quindi quotidianamente gli utenti della statale 34 del Lago Maggiore transitano senza la dovuta e necessaria sicurezza”. È molto di più di un grido d’allarme, quello dell’Unione del Lago Maggiore che nei giorni immediatamente precedenti la fine dell’anno ha analizzato i contenuti dello “Studio del versante roccioso sovrastante la statale 34 per la valutazione del pericolo indotto dalla caduta massi e indicazione degli interventi” elaborato da Anas relativo alla realizzazione di quattro gallerie paramassi a Cannobio e i primi contenuti dello “Studio e delle indagini sull’assetto geomorfologico dei versanti e dei relativi progetti di messa in sicurezza del transito lungo il tratto da Ghiffa a Cannobio (confine di Stato)” elaborato dal Dipartimento di ingegneria dell’ambiente, del territorio e delle infrastrutture del Politecnico di Torino. Cosa ha allarmato i nove sindaci strettamente interessati alla messa in sicurezza della litoranea occidentale del Verbano? Il fatto che “dagli studi emerge una diffusa molto elevata pericolosità su lunghi tratti di strada da Cannobio a Ghiffa, tale da non permettere agli Enti preposti alla realizzazione delle opere (le quattro gallerie di Cannobio e la messa in sicurezza dei versanti per la cui realizzazione sono già spendibili 60 milioni di euro, ndr) di attendere i tempi che le procedure impongono” prima di poter aprire i cantieri. Tempi che complice la burocrazia sono quantificati in due anni. E, allora, come se ne esce? Sollecitando lo stato di emergenza. Su questo terreno si è già mossa la Regione Piemonte. Il Consiglio dell’Unione del Lago Maggiore (nove sindaci della zona) presieduto da Giandomenico Albertella, sindaco di Cannobio, lo scorso 27 dicembre, anche in relazione all’ultimo evento franoso dello scorso 6 novembre, ha sollecitato la Regione Piemonte a presentare al Dipartimento nazionale della Protezione civile la richiesta di riconoscimento dello “stato di emergenza”, affinché “siano attivate le procedure di urgenza necessarie per la realizzazione delle opere di messa in sicurezza del transito lungo la statale 34 del Lago Maggiore”.
Necessario il monitoraggio
All’Anas, invece, è stata rivolta la richiesta di realizzare “con la massima urgenza sistemi di monitoraggio ed allarmistici delle situazioni più delicate dal punto di vista geomeccanico, al fine di garantire, anche nella fase temporale dalla data odierna fino a quella di ultimazione delle opere, la circolazione in sicurezza degli utenti della litoranea del Verbano nel tratto da Cannobio a Verbania”.