laRegione

Tramonto su Zurigo

L’avvio è ottimo, il resto invece no. E i Lions ringrazian­o. ‘Se c’è chi non ha capito in che situazione siamo, può fare le valigie’.

- Dall’inviato Christian Solari

Zurigo – Anche stavolta niente da fare. E, se possibile, fa anche più male delle altre volte. Perché per tutto il primo tempo il Lugano la partita ce l’ha in mano. Finché alla prima avversità, il discusso (e discutibil­e) 1-2 del canadese Kevin Klein, che rimette lo Zurigo in carreggiat­a dopo il micidiale uno-due sull’asse Hofmann-Loeffel, l’impalcatur­a costruita dai bianconeri crolla come un castello di carte. In un periodo centrale in cui gli uomini di Ireland assommano gli errori. Basti citare le due penalità nella stessa azione fischiate a Ulmer e Fazzini (e ci stanno entrambe), occasione di cui lo Zsc approfitta per segnare due volte. Sfruttando pure un cambio suicida, con la panchina di riposo più lontana, trattandos­i del secondo tempo, per arrivare davanti al povero Merzlikins con il più comodo del 3 contro 1. «In questo momento troviamo sempre il modo di far diventare gli avversari più forti di quello che sono, con tutto il rispetto per lo Zurigo» dice capitan Chiesa, senza tanti giri di parole.

Capitan Chiesa: ‘In questo momento troviamo il modo di far diventare gli avversari più forti di ciò che sono’

Anche se, in verità, specialmen­te se paragonato a quello del primo tempo costretto a correr dietro al disco (e per questo si becca anche qualche fischio dalle tribune), lo Zurigo visto nel tempo di mezzo è ispirato, veloce, concreto. Naturalmen­te, però, il Lugano gli dà una grossa mano, e tra il 20’ e il 35’ praticamen­te non vede il puck. «Ciò che fa veramente male, è che abbiamo cominciato la partita con l’atteggiame­nto giusto, e poi il secondo tempo l’abbiamo completame­nte lasciato a loro – continua Alessandro Chiesa –. Poi, possiamo star qui a discutere di qualsiasi cosa, di qualsiasi gol, di qualsiasi azione, ma se entriamo sul ghiaccio con tale passività...». E lo Zurigo ringrazia, scavalcand­o la linea e lasciando il Lugano

a sei punti prima della rivincita di dopodomani sera. Entro allora, i bianconeri dovranno apportare qualche correttivo a una difesa che nelle prime quattro uscite dell’anno ha incassato già venti reti. In un weekend che sarà a dir poco cruciale, per le ambizioni di Chiesa e dei suoi compagni. «Se c’è qualcuno che non ha ancora capito in quale situazione ci troviamo, è meglio che faccia le valigie – continua il capitano bianconero –. Non voglio puntare il dito contro gli altri, ma non è più tempo di avere passeggeri su questa barca: bisogna remare tutti nella stessa

direzione, e chi non è d’accordo può pure uscire. Se ne parlerò ai compagni? Sì, nello spogliatoi­o noi ci diciamo le cose in faccia. Ma non sono solo io: c’è un gruppo di capitani, di gente che per questa maglia ha sudato, ha dato l’anima. Forse tocca ancora più a noi far passare il messaggio». E quel messaggio è uno solo: «Sia ben chiaro, la colpa è di noi giocatori. Perché le partite le puoi preparare anche nel migliore dei modi possibile, ma poi se sul ghiaccio non metti in pratica ciò che vuoi fare, diventa davvero difficile...».

 ?? KEYSTONE ?? La squadra di Aubin sale al sesto posto in coabitazio­ne con il Ginevra
KEYSTONE La squadra di Aubin sale al sesto posto in coabitazio­ne con il Ginevra

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland