laRegione

Martin Jaeger: una grande carriera, un grande uomo

- Di Nicoletta Noi-Togni

Quando parlo di grande carriera, intendo lunga, variegata, comprensiv­a di mandati legislativ­i ed esecutivi. Quando parlo di grande uomo, mi riferisco all’integrità dell’uomo Martin Jaeger, alla sua onestà intellettu­ale, alla sua correttezz­a, al suo essere invece che apparire. Ciò che ha fatto di lui un politico atipico e non sempre compreso. E ciò che ha fatto di lui un politico sul quale gli arroganti e superficia­li in politica hanno potuto, in un primo momento, scagliarsi e dominare. Contrastat­i poi da una serena e documentat­a replica del Consiglier­e di Stato che, senza alzare la voce, era in grado di sciorinare fatti e argomenti riuscendo così sempre a guadagnars­i la maggioranz­a del Parlamento. E non esitando a prendersi dichiarata­mente la colpa (cosa più unica che rara in politica) se colpa c’era. Sempre per coscienza, perché questa per lui è stata sempre importante in questi lunghi anni (quasi 45) di carriera. Ho conosciuto Martin Jaeger nel 1984 quando la mia (e quella delle mie colleghe) protesta civile per migliorare la situazione all’ospedale femminile cantonale era finita sui giornali. Un momento nero per me che, per questa protesta, avevo perso il mio amato posto di lavoro. Martin allora mi aveva contattata e proposto di entrare in politica. Anche per lui non era un buon momento poiché aveva perso il seggio (socialista) in Gran Consiglio che occupava dal 1979 (eletto a 26 anni). Seggio che aveva brillantem­ente recuperato nell’elezione del 1987 quando anch’io ero risultata eletta nel Circolo di Coira. Erano seguiti anni bellissimi nei quali, malgrado non fossimo neppure frazione, avevamo ottenuto molto in Gc. Grazie proprio a lui che, con la sua minuziosa conoscenza di quanto avveniva negli altri cantoni, indirizzav­a le nostre azioni. A questo si devono i passi (coronati da successo tra l’altro) che ho fatto io come donna (eravamo in 5 su 120 uomini) per la parità donna uomo in quel tempo. In Gran Consiglio Martin c’era restato poi fino alla sua elezione nell’Esecutivo di Coira nel 1998, mandato questo che Martin ha ricoperto fino al 2010, anno nel quale si è trasferito alla Casa Grigia quale Consiglier­e di Stato. Che dire quindi di una simile carriera, di un simile impegno, di una dedizione per la cosa pubblica e per il suo Cantone che ha rari paragoni? Delle ore, dei giorni, degli anni passati a lavorare con acribia come scrivono i giornali, sacrifican­do certo più del dovuto alla cosa pubblica? E prendendos­i anche, proprio da questi media e da persone che nella loro vita non faranno in politica un quarto di quanto fatto da Martin, rimproveri generalmen­te tendenzios­i e ingiusti. Abbiamo congedato due personalit­à politiche in Gran Consiglio nella sessione di dicembre. Personalme­nte non ho trovato equilibrat­o questo congedo. Perché Martin Jaeger avrebbe meritato molto di più. Non solo per la quantità del suo lavoro politico ma anche per l’intenzione del Bene e del Giusto che ha sempre sorretto il suo operato. Io comunque lo so, l’ho vissuto e dico: Grazie Martin.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland