Editori chiedono 90 milioni in più
Giacomo Salvioni, presidente di Stampa Svizzera, reputa ‘molto ragionevole’ quadruplicare gli aiuti indiretti alla stampa da parte della Confederazione.
Quadruplicare il sostegno indiretto alla stampa. Pietro Supino, presidente dell’associazione degli editori svizzerotedeschi e del cda di Tamedia, giustifica con l’incremento dei costi di distribuzione dei giornali la richiesta di aumento da 30 a 120 milioni di franchi annui versati dalla Confederazione. Secondo Giacomo Salvioni, presidente di Stampa Svizzera, tale richiesta «è molto ragionevole». Attualmente è l’Ufficio federale delle comunicazioni che decide quali testate hanno diritto a un sostegno finanziario: si tratta dei giornali con una tiratura tra le 1’000 e le 40mila copie, con almeno il 50% di contenuti redazionali. Queste testate ricevono un aiuto indiretto in forma di tariffe postali ridotte. Il calo dei volumi di giornali pubblicati ha però fatto aumentare in modo sensibile i costi di distribuzione per ogni copia. Ciò mette a repentaglio la redditività della «più importante fonte di informazione per una formazione democratica dell’opinione pubblica», ha detto ieri a Zurigo Supino, in occasione della tradizionale conferenza d’inizio anno di ‘Verband Schweizer Medien’ (Vsm). Un aumento di 90 milioni annui del sostegno indiretto è quindi giustificato, ha aggiunto. «La cifra che viene chiesta – precisa Salvioni a ‘laRegione’ – si basa sul fatto che tutti i giornali [anche quelli con una tiratura maggiore alle 40mila copie, ndr] vorrebbero ricevere questo aiuto indiretto. Il problema è che se questo sostegno verrà erogato indistintamente, bisognerà anche dividere gli odierni 30 milioni annui fra tutti i giornali. Per le testate più piccole questo sarebbe una catastrofe. La Vsm chiede quindi di aumentare il sostegno indiretto per permettere a tutti di beneficiare di questo aiuto». Fra le critiche degli editori (e non solo) vi è anche la nuova legge sui media elettronici, la cui procedura di consultazione è terminata lo scorso ottobre, senza convincere. Essa prevede, fra l’altro, di sostenere finanziariamente prestazioni di servizio pubblico online in formato audio o video. Non godranno di nessun aiuto invece quei giornali online che propongono unicamente testi scritti. «È un controsenso – dice Salvioni–. Chiunque potrebbe creare un sito con, ad esempio, solo video e chiedere un sussidio. Un portale, invece, sul quale vengono proposti approfondimenti fatti da giornalisti, ma solo in forma scritta non ne avrebbe invece diritto. Non capisco la logica che sta dietro a questa nuova legge», conclude il presidente di Stampa Svizzera.