Protezione animali, no a investigatori ad hoc
Fuochi e tassa sui cani: la Legislazione respinge le proposte di Ramsauer
Procuratori pubblici e poliziotti specializzati nel perseguire i reati commessi a danno degli animali? Dopo il Consiglio di Stato, anche la commissione parlamentare della Legislazione boccia la proposta di Patrizia Ramsauer e invita pertanto il Gran Consiglio a respingere la mozione della deputata leghista, denominata ‘Per una corretta tutela dei diritti degli animali’. La commissione ha così sottoscritto il rapporto stilato da Giorgio Galusero (Plr). Gli approfondimenti del relatore, peraltro ex ufficiale della Polcantonale, “indicano che non è necessario creare in seno alla Polizia cantonale una sezione specializzata in questo genere di reati”. Le inchieste, prosegue il rapporto, “vengono svolte dalla Gendarmeria territoriale dove sono occupati prevalentemente agenti con una grande esperienza”. Galusero segnala poi che “tutti gli agenti di polizia ticinesi seguono da decenni una formazione unica che contempla anche l’approfondimento di leggi come quella sulla protezione degli animali”. Durante la scuola reclute “vengono impartite sedici lezioni dedicate alla tutela degli animali da parte di funzionari cantonali dell’Ufficio caccia e pesca”. Anche il veterinario cantonale “propone cinque ore di lezione sulla sua attività”. Le modifiche legislative “vengono presentate puntualmente durante le ore di formazione continua”. Passando alla Procura, la commissione ritiene che istituire un’apposita area specializzata all’interno del Ministero pubblico “implicherebbe una settorializzazione eccessiva che non è auspicabile per questioni di efficienza operativa”. Ma la Legislazione ha silurato altri due atti parlamentari di Ramsauer, aderendo ai relativi rapporti elaborati sempre da Galusero. Ha quindi detto no alla mozione che chiede che in caso di divieto assoluto di accendere fuochi all’aperto non venga accordata nessuna deroga (per la Legislazione “è giustificato” lasciare ai Comuni una certa autonomia: “Gli amministratori locali sono i primi garanti della sicurezza e sono in grado di valutare attentamente la situazione prima di richiedere la deroga”). E ha detto no all’iniziativa parlamentare per una modifica legislativa riguardante la tassa sui cani.