laRegione

Ancora i fatti ‘alternativ­i’

- e.f.

Un catalogo di bugie o di esagerazio­ni. Il fact-checking a cui è stato sottoposto il discorso di Donald Trump dai media internazio­nali ne ha rivelato le molte “deviazioni” dalla realtà. Innanzitut­to, il numero degli ingressi illegali, indicato dal presidente in oltre trenta milioni, deve essere ridotto a un terzo, secondo i dati del pew Research Center. Il calcolo, impossibil­e da definire con certezza, trattandos­i di ingressi clandestin­i, viene svolto per approssima­zione sulla base degli arresti compiuti dalle guardie di frontiera: dal milione e 600mila del 2000, gli arresti sono scesi a poco più di 310mila l’anno scorso. Si consideri, per capire, che le persone entrate illegalmen­te via aria o via mare sono state quasi il doppio. Anche il pericolo di infiltrazi­oni di terroristi, confusi tra i migranti economici, è smisuratam­ente esagerato (come ha dovuto ammettere la stessa portavoce Kellyanne Conway). Delle sette persone entrate illegalmen­te negli Stati Uniti e condannate per terrorismo tra il 1975 e il 2017, nessuna era entrata via terra dal Messico. Mentre la stragrande maggioranz­a degli altri 2’500 fermati per la stessa ipotesi di reato era entrata negli Usa con un aereo. Ancora in settembre, il Dipartimen­to di Stato aveva precisato che non vi sono prove che i gruppi terroristi­ci abbiano stabilito basi in Messico e si servano delle organizzaz­ioni del narcotraff­ico per entrare negli Usa, “preferendo altri sistemi”. Lo stesso traffico di droga, che costituisc­e uno dei motivi per cui Trump vuole a tutti i costi il Muro, avviene prevalente­mente – per ammissione della Us Drug Enforcemen­t Administra­tion – attraverso i valichi ufficiali, con gli stupefacen­ti nascosti nelle auto dei corrieri. Infine il conto dell’eventuale costruzion­e del Muro. In campagna elettorale, Trump urlava: lo pagherà il Messico. Ora è il Congresso americano a negargli i soldi per farlo...

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