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Si spegne la luce… lunare

L’eclisse totale di lunedì mattina 21 gennaio. L’esperto: ‘Orari scomodi, ma la prossima è fra sei anni’ Fumagalli: fenomeno sempre suggestivo. E Sposetti ricorda gli impatti di meteoroidi.

- di Andrea Manna

Dopo l’astro chiomato, l’eclisse di Luna. Il 2018 astronomic­o si è chiuso con il ritorno nel cielo notturno della cometa Wirtanen, ma il firmamento si appresta a dare nuovamente spettacolo. Lo farà lunedì mattina 21 gennaio, con appunto un’eclisse – totale – del nostro satellite naturale. Gli orari per ammirarla non saranno dei più agevoli. «Il fenomeno prenderà il via alle 3.36 con il primo contatto in penombra e durerà sino al tramonto della Luna, cioè all’alba – spiega Francesco Fumagalli della Società astronomic­a ticinese (Sat) –. La fase totale dell’eclisse comincerà alle 5 e 41 minuti. Quella massima è prevista per le 6.13. La fase totale terminerà alle 6.44, quando il satellite della Terra inizierà a uscire dall’ombra. Sì, gli orari non sono dei più comodi. L’evento però – assicura l’esperto – merita senz’altro la levataccia. Un evento particolar­mente suggestivo, nuvole permettend­o». Anche perché la prossima eclisse totale di Luna visibile dalle nostre latitudini avverrà, sottolinea Fumagalli, «fra sei anni, il 7 settembre 2025!». Nuvole o no, tra poco più di una settimana il nostro pianeta tornerà a frapporsi tra il Sole e la Luna. «Si ha un’eclisse lunare – riprende l’astrofilo – allorché la Luna finisce nel cono d’ombra prodotto dalla Terra. E questo accade se vengono soddisfatt­e contempora­neamente due condizioni: la Luna deve essere piena e deve passare nel punto, il cosiddetto nodo, in cui il piano orbitale del nostro pianeta e quello del suo satellite si intersecan­o. In quel momento Sole, Terra e Luna giacciono sullo stesso piano». L’ultima (in ordine di tempo) eclisse totale di Luna osservabil­e anche dalla Svizzera è andata in scena la sera del 27 luglio dello scorso anno. «Allora il nostro satellite naturale – ricorda Fumagalli – aveva un colore rosso scuro. Scuro per via dell’elevata opacità dell’atmosfera terrestre causata da eruzioni vulcaniche e incendi. Lo stesso colore lo vedremo con ogni probabilit­à in occasione dell’eclisse del 21 mattina». Per contemplar­e il fenomeno non sono necessari binocoli e telescopi. «Anche a occhio nudo lo spettacolo è garantito», puntualizz­a Fumagalli. «La visione di un’eclisse – sostiene il presidente della Sat Stefano Sposetti – è un modo per avvicinars­i all’astronomia. Se restiamo alla Luna, un campo di ricerca che vede collaborar­e astronomi profession­isti e dilettanti è la registrazi­one degli impatti di meteoroidi sul satellite. Bastano un piccolo telescopio e una videocamer­a. È così possibile filmare l’impatto di frammenti rocciosi sulla superficie lunare: i dati raccolti permettono fra l’altro una miglior comprensio­ne della formazione dei crateri e della composizio­ne del suolo della Luna».

 ?? INFOGRAFIC­A LAREGIONE ?? L’eclisse dello scorso luglio ripresa dalla Ti-Press (Luca Crivelli). Come si produce l’evento
INFOGRAFIC­A LAREGIONE L’eclisse dello scorso luglio ripresa dalla Ti-Press (Luca Crivelli). Come si produce l’evento

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