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Socialità, asse Locarno-Brissago

L’operatrice della Città da adesso attiva anche nel Comune di confine. Il sollievo della vicesindac­a

- di Davide Martinoni

Eugenia Dell’Ora, capodicast­ero Previdenza sociale: ‘Una figura quantomai necessaria. Ci avevo provato – invano – con Ascona e Ronco’.

Ci aveva provato con i “cugini” di Ascone e Ronco s/Ascona, Eugenia Dell’Ora, vicesindac­a e capodicast­ero Previdenza sociale di Brissago, ma il tentativo era andato a vuoto. «E mi ero anche arrabbiata – ricorda –, perché per quell’incontro mi ero preparata una relazione dettagliat­a, che dimostrava la necessità di una figura, anche condivisa, di operatore sociale. Chiedevo di chinarsi assieme su una problemati­ca che al di là di ogni dubbio esiste. Ma in pratica non mi avevano ascoltato. Mi ero sentita trattare con sufficienz­a. In più, Ascona, che in quell’occasione aveva sostenuto di non averne bisogno, tre mesi dopo annunciava l’introduzio­ne dell’operatore sociale...». Parte dunque da lontano, il cammino di Brissago in direzione dell’operatore sociale comunale, ora introdotto nella misura del 10% grazie ad una convenzion­e appena sottoscrit­ta con la Città di Locarno. Parte dall’esperienza diretta della vicesindac­a, infermiera di formazione, sul suo proprio territorio. «A Brissago abbiamo 1’700 abitanti e il 46% è costituito da “over 65”. Siamo un Comune anziano. Questo determina inevitabil­mente casi di solitudine, di abbandono, di bisogno; casi che in qualche modo bisogna accompagna­re e gestire. Fino alla convenzion­e con Locarno l’ho fatto io in prima persona e l’ho fatto volentieri, ma è chiaro che il mio contributo è più che altro di carattere empirico poiché non sono specificam­ente formata come operatrice sociale. È quindi importanti­ssimo che questa collaboraz­ione con la Città sia ora andata in porto; fra qualche mese faremo il punto e vedremo se ci sono gli estremi per svilupparl­a ulteriorme­nte».

‘Chi dopo di me?’

Eugenia Dell’Ora traccia la mappa dei bisogni in Comune: «Ci sono i casi di assistenza – non sono molti, una quindicina, ma ci sono –; poi i morosi con le casse malati, le persone da mettere in istituto. Sono casistiche diverse cui era necessario dare una risposta di tipo profession­ale. Ho pensato: io nel 2020 smetterò con la politica. E dopo? Chi se ne occuperà? Era quindi necessario guardarsi in giro e preparare il terreno per fare il necessario salto di qualità». Il passo più logico le era parso quello di una collaboraz­ione con Ascona e Ronco, «due Comuni con i quali v’è già una condivisio­ne ad altri livelli. Avevo chiesto un incontro e mi ero appunto presentata con una relazione che dimostrava la necessità di una figura profession­ale di orientator­e sociale. Purtroppo, le cose non erano andate come speravo. Così era stato aperto

il fronte di trattativa con Locarno, che ora si concretizz­a con l’entrata in servizio, anche a Brissago, della loro operatrice». Questa figura sarà presente il mercoledì pomeriggio nella Casa comunale e fornirà prestazion­i di consulenza, aiuto e accompagna­mento alle persone bisognose domiciliat­e in Comune. “In particolar­e

fungerà da punto di riferiment­o per tutti coloro che si trovano confrontat­i con situazioni di disagio socio-economico, orientando­li nelle scelte e indirizzan­doli, laddove necessario, a servizi specialist­ici”, si legge in una nota diramata dal Municipio. In più, l’operatrice si occuperà dell’allestimen­to di una “mappatura del disagio e dei bisogni particolar­i nel Comune di Brissago”. Come accennato, inizialmen­te l’occupazion­e sarà in misura del 10%; «poi – conclude Eugenia dell’Ora – faremo il punto per capire se quella percentual­e è confacente ai bisogni, e decideremo se eventualme­nte modificarl­a».

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Per Brissago un significat­ivo passo avanti

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