Socialità, asse Locarno-Brissago
L’operatrice della Città da adesso attiva anche nel Comune di confine. Il sollievo della vicesindaca
Eugenia Dell’Ora, capodicastero Previdenza sociale: ‘Una figura quantomai necessaria. Ci avevo provato – invano – con Ascona e Ronco’.
Ci aveva provato con i “cugini” di Ascone e Ronco s/Ascona, Eugenia Dell’Ora, vicesindaca e capodicastero Previdenza sociale di Brissago, ma il tentativo era andato a vuoto. «E mi ero anche arrabbiata – ricorda –, perché per quell’incontro mi ero preparata una relazione dettagliata, che dimostrava la necessità di una figura, anche condivisa, di operatore sociale. Chiedevo di chinarsi assieme su una problematica che al di là di ogni dubbio esiste. Ma in pratica non mi avevano ascoltato. Mi ero sentita trattare con sufficienza. In più, Ascona, che in quell’occasione aveva sostenuto di non averne bisogno, tre mesi dopo annunciava l’introduzione dell’operatore sociale...». Parte dunque da lontano, il cammino di Brissago in direzione dell’operatore sociale comunale, ora introdotto nella misura del 10% grazie ad una convenzione appena sottoscritta con la Città di Locarno. Parte dall’esperienza diretta della vicesindaca, infermiera di formazione, sul suo proprio territorio. «A Brissago abbiamo 1’700 abitanti e il 46% è costituito da “over 65”. Siamo un Comune anziano. Questo determina inevitabilmente casi di solitudine, di abbandono, di bisogno; casi che in qualche modo bisogna accompagnare e gestire. Fino alla convenzione con Locarno l’ho fatto io in prima persona e l’ho fatto volentieri, ma è chiaro che il mio contributo è più che altro di carattere empirico poiché non sono specificamente formata come operatrice sociale. È quindi importantissimo che questa collaborazione con la Città sia ora andata in porto; fra qualche mese faremo il punto e vedremo se ci sono gli estremi per svilupparla ulteriormente».
‘Chi dopo di me?’
Eugenia Dell’Ora traccia la mappa dei bisogni in Comune: «Ci sono i casi di assistenza – non sono molti, una quindicina, ma ci sono –; poi i morosi con le casse malati, le persone da mettere in istituto. Sono casistiche diverse cui era necessario dare una risposta di tipo professionale. Ho pensato: io nel 2020 smetterò con la politica. E dopo? Chi se ne occuperà? Era quindi necessario guardarsi in giro e preparare il terreno per fare il necessario salto di qualità». Il passo più logico le era parso quello di una collaborazione con Ascona e Ronco, «due Comuni con i quali v’è già una condivisione ad altri livelli. Avevo chiesto un incontro e mi ero appunto presentata con una relazione che dimostrava la necessità di una figura professionale di orientatore sociale. Purtroppo, le cose non erano andate come speravo. Così era stato aperto
il fronte di trattativa con Locarno, che ora si concretizza con l’entrata in servizio, anche a Brissago, della loro operatrice». Questa figura sarà presente il mercoledì pomeriggio nella Casa comunale e fornirà prestazioni di consulenza, aiuto e accompagnamento alle persone bisognose domiciliate in Comune. “In particolare
fungerà da punto di riferimento per tutti coloro che si trovano confrontati con situazioni di disagio socio-economico, orientandoli nelle scelte e indirizzandoli, laddove necessario, a servizi specialistici”, si legge in una nota diramata dal Municipio. In più, l’operatrice si occuperà dell’allestimento di una “mappatura del disagio e dei bisogni particolari nel Comune di Brissago”. Come accennato, inizialmente l’occupazione sarà in misura del 10%; «poi – conclude Eugenia dell’Ora – faremo il punto per capire se quella percentuale è confacente ai bisogni, e decideremo se eventualmente modificarla».