Il Ps: ‘No ai semafori, sì al trasporto pubblico’
“A due anni dall’inaugurazione della galleria di base del Ceneri, questa decisione è incomprensibile e va contrastata. Per risolvere i problemi di mobilità bisogna investire nei trasporti pubblici, non in esperimenti come questo che sprecano importanti risorse”. È il motivo per il quale il Partito socialista aderisce al referendum “Basta sprechi!” lanciato contro la posa di semafori sul tratto stradale tra Quartino e Cadenazzo, per un costo di 3,3 milioni di franchi, in sostituzione delle rotonde. In una nota a firma Igor Righini (presidente) e Bruno Storni (deputato parlamentare e fra i promotori della domanda di referendum) il Ps afferma che a sostegno della semaforizzazione non vi sarebbero dati attendibili e che l’accorgimento “non migliorerà né le condizioni del traffico né i tempi di percorrenza”. Vi sono invece le rotatorie, secondo studi citati dal Ps, “tra le soluzioni più utili per la sicurezza stradale, come affermato dal rapporto Mevisa dell’upi”. “Certe e provate – si legge ancora – sono le conseguenze negative dei semafori, con un più alto tasso di incidenti, delle attese e delle colonne dovute agli arresti e alle ripartenze, pericolose distrazioni causate dal tempo d’attesa. La decisione di smantellare le rotatorie per sostituirle con dei semafori è perciò un esperimento senza basi attendibili: uno spreco d’importanti risorse”. Per risolvere i problemi della mobilità bisogna investire nei trasporti pubblici, ribadisce il Partito socialista. Lo dimostrerebbero “gli importanti aumenti d’utenza previsti con l’apertura della galleria del Ceneri. La domanda duplicherà tra Bellinzona e Locarno e sarà moltiplicata per quattro tra il Locarnese e il Sottoceneri. Pendolari che passeranno da 6’000 a 14mila, con la conseguente diminuzione del traffico stradale”. Pertanto, il Ps “invita la popolazione ticinese a sottoscrivere il referendum contro la semaforizzazione del Piano di Magadino, esprimendo così un chiaro messaggio al Cantone riguardo agli investimenti che migliorano realmente la mobilità, ovvero quelli nel trasporto pubblico”. Ricordiamo che entro il 1° di febbraio le firme da raccogliere dovranno essere 7’000.